“Vi ci vorrebbe il fascismo, almeno lo provate”. Così un ternano di 44 anni commentava, nel febbraio 2019, un articolo condiviso su Facebook che annunciava la Pride parade contro le discriminazioni e i nuovi fascismi, manifestazione organizzata a Perugia dall'associazione Omphalos. L'uomo è stato condannato a 14 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per i reati di minacce aggravate, istigazione a delinquere per motivi di discriminazione sessuale e diffamazione. Dalle stesse accuse, formulate dal pm Manuela Comodi, dovranno difendersi altre 9 persone, tutti uomini, alcuni residenti fuori regione, che Il gup del tribunale di Perugia Margherita Amodeo ha rinviato a giudizio. Ad alcuni di loro viene contestato anche il reato di apologia del fascismo. Tutti hanno commentato, sui social, articoli o video relativi alla Pride parade del giugno 2019 con frasi del tipo: "al rogo" "spalle al muro" "se comandavo io eravate tutti saponette". Una violenza verbale aggravata da pesanti insulti e minacce. Per i 9 imputati il processo si aprirà a marzo 2023. Si sono costituite parti civili l'associazione Omphalos, tramite l'avvocato Elena Bistocchi e la rete Lenford, avvocatura per i diritti lgbti, tramite l'avvocato Saschia Soli.
Il servizio di Riccardo Milletti.