C'è un nuovo, sorprendente, colpo di scena nell'inchiesta sulla morte di Barbara Corvi, la giovane donna scomparsa dalla sua casa in una frazione di Amelia nell'ottobre del 2009. Davanti al Giudice per l'udienza preliminare Barbara Di Giovannantonio, il procuratore capo di Terni Alberto Liguori ha deciso infatti di ritirare la richiesta di archiviazione per il marito della donna, Roberto Lo Giudice, che la procura stessa aveva depositato a gennaio. Una decisione a sorpresa arrivata dopo l'opposizione all'archiviazione formalizzata a nome della famiglia di Barbara dagli avvocati Giulio Vasaturo ed Enza Rando.
In udienza gli avvocati della famiglia Corvi, contestando la sentenza confermata poi dalla Cassazione con cui il riesame nel giugno di un anno fa aveva rimesso in libertà Lo Giudice dopo l'arresto, hanno puntato il dito contro le numerose incongruenze, ben tredici quelle segnalate, nelle varie testimonianze rese agli inquirenti dal marito di Barbara evidenziando inoltre diversi tentativi di depistaggi dell'inchiesta.
Smentendo quindi anche se stessa, la procura di Terni ha così chiesto al Gup, che si è riservato di decidere, di poter svolgere ulteriori approfondimenti,a cominciare da nuovi interrogatori dei membri delle famigle di Barbara e Lo Giudice.