L'agonia del fiume Topino

Il corso d'acqua, nel tratto cittadino di Foligno, è quasi in secca. Una situazione che secondo Legambiente non è legata soltanto alla siccità, ma anche agli attingimenti incontrollati. Presentato un esposto e avviata una sottoscrizione

L'agonia del fiume Topino
Tgr
Il fiume Topino

Il fiume Topino è quasi in secca. Nel tratto cittadino di Foligno la portata è ridotta al minimo e i pesci sono spariti. Una situazione che secondo Legambiente Foligno non è legata soltanto alla siccità di quest'anno, ma agli attingimenti incontrollati dalle sorgenti di Bagnara e San Giovenale, che alimentano la rete idrica di Perugia e altri 6 comuni umbri, sulla base di una concessione del 1955 che scadrà nel 2025. Da qui l'esposto alle procure di Perugia e Spoleto che chiede di indagare per compromissione del corso d'acqua, per assenza del flusso minimo vitale, disastro ambientale e omesso recupero. “Dalle misurazioni effettuate in collaborazione con il dipartimento di chimica dell'Università di Perugia - dice Marco Novelli, presidente di Legambiente Foligno - è emerso che la portata lo scorso anno era di poco superiore ai 400 litri al secondo, ben al di sotto di quanto stabilito per legge come deflusso minimo vitale, 790 litri al secondo”. Legambiente avvierà anche una raccolta firme a sostegno dell'esposto, domani la presenterà alla città. Ma al sospetto che si prelievi più acqua del consentito si aggiunge il paradosso della diga di Acciano, a Nocera Umbra. L'invaso, costruito proprio alimentare il Topino e riequilibrare i prelievi, non funziona da più di 30 anni. Manca il collaudo definitivo e attualmente è in concessione al Comune di Nocera Umbra per uso turistico. “Il reintegro da Acciano era parte integrante della concessione di 70 anni fa - secondo Legambiente - anche in questo caso gli accordi sono stati disattesi. Il risultato è l'agonia del fiume”.

di Riccardo Milletti