Dopo i tagli alle corse degli autobus, è il futuro dell'intero sistema di trasporto pubblico locale a preoccupare i sindacati. Dalla riunione di ieri con l'assessore Enrico Melasecche e la presidente Donatella Tesei, convocata proprio in occasione dello sciopero contro i tagli da 2,8 milioni, sarebbe emersa una novità inaspettata. La Regione, stando a quanto riportato dai rappresentanti dei lavoratori, vorrebbe dire addio al bando unico e tornare alla gara per l'affidamento del servizio in quattro bacini: due a Perugia, urbano ed extraurbano, Foligno-Spoleto e Terni. Una scelta che riporterebbe la regione al passato, quando i contratti di servizio erano tre, ma che secondo Palazzo Donini consentirebbe un risparmio di 13 milioni di euro.
“Siamo preoccupati perché conosciamo il passato - afferma Ciro Zeno, Filt Cgil - e sappiamo cosa vuol dire gestire quattro bacini. Significa privatizzare e non avere più un'adeguata visione complessiva del trasporto pubblico locale”. Il rischio, per i sindacati, è avere servizi di serie a e di serie b, che nelle aree più remote non avranno la forza di sostenersi, ledendo il diritto di tutti i cittadini alla mobilità.
L'ultima gara per l'affidamento del trasporto è scaduta nel 2012, in concomitanza con la crisi di Umbria mobilità, l'ex azienda unica. Da allora, si è andati avanti grazie alle proroghe, mentre il nuovo bando dovrebbe essere pubblicato a fine anno. Secondo i sindacati la delibera dovrebbe arrivare in giunta il 10 agosto. “Queste scelte vengono fatte sempre a Natale o ad agosto, in modo che non c'è possibilità di agire e di contrastare”, afferma Zeno. Ma i rappresentanti dei lavori già promettono battaglia.