Indagini della procura di Padova affidate alla guardia di finanza hanno portato al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 750 mila euro, un anno di interdizione all'attività imprenditoriale per il presunto capo - cittadinanza italiana e residenza nel padovano - e 15 persone indagate, per un'associazione a delinquere finalizzata proprio allo sfruttamento dei lavoratori, con ramificazioni anche in Emilia Romagna e nel perugino. Coinvolti per lo più indiani del Rajastan ma anche bengalesi e pakistani, reclutati in patria in condizioni di estrema povertà, e fatti arrivare in Italia dove ottenevano subito il permesso di soggiorno e un alloggio di fortuna fornito dalla stessa organizzazione che poi li schiavizzava minacciando ritorsioni nei confronti dei familiari rimasti in patria.
Caporalato internazionale
Indagine della guardia di finanza di Padova, ramificazioni in Umbria ed Emilia Romagna
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