Piombo, cobalto e nichel nel terreno, elementi che causano un rischio inaccettabile per gli eventuali frequentatori del luogo, esposti alla contaminazione sia per inalazione, sia per contatto, e per le falde acquifere nelle quali i materiali potrebbero essere diluiti a causa della pioggia. Sono le conclusioni a cui è giunto il documento di valutazione dei rischi che ha analizzato il terreno del parco Rosselli di Terni, un'area di un ettaro chiusa dal marzo 2015, quando un'ordinanza dell'allora sindaco Leopoldo Di Girolamo ne sigillò i cancelli per il rischio di caduta degli alberi dopo un forte temporale. Le radici dei pini, si scoprì allora, non potevano sostenere il peso degli alberi, perché il terreno sottostante era composto, per uno strato variabile fra i 4 e i 9 metri, di scorie dell'Ast e scarti edilizi. Una discarica a tutti gli effetti, sulla quale negli anni '50 era stato creato un parco pubblico e poi un asilo, oggi chiuso, e una bocciofila. Per la bonifica e la riqualificazione del parco era già pronto un progetto finanziato con 730mila euro del piano periferie. Ora, però, servirà una nuova conferenza dei servizi regionale ed è evidente che quei fondi non basteranno più. Lavori che molto probabilmente prevederanno la realizzazione di una sorta di "cappotto" per sigillare lo strato di rifiuti inquinanti e dare il via alla riqualificazione dopo sette anni di chiusura e degrado.
Parco Rosselli, presto i lavori di riqualificazione
Il parco ternano era stato chiuso nel 2015 dopo un temporale. Poi si scoprirono sostanze inquinanti nel terreno

Parco Rosselli a Terni