Un maggiore coinvolgimento nel nuovo piano sanitario regionale

La richiesta dei professionisti sanitari

Un maggiore coinvolgimento nel nuovo piano sanitario regionale
tgr
Professioni sanitarie


“L’apertura e l’avvio delle prime case ed ospedali di comunità in Umbria sono un passaggio determinante per l’impostazione organizzativa regionale e se, come ampiamente sottolineato nel Decreto ministeriale n.77/2022 sull'assistenza sanitaria territoriale, si mira ad un compiuto e vero modello organizzativo sanitario multi e inter-disciplinare non si può non integrare e coinvolgere tutte le professioni sanitarie”. E’ l’appello lanciato da Federico Pompei, presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Prevenzione e della Riabilitazione di Perugia e Terni, nella lettera scritta all’assessore alla Salute e Politiche Sociali, Luca Coletto, al direttore regionale Salute e Welfare della Regione Umbria, Massimo D’Angelo, al direttore generale dell’Usl Umbria 1, Enrico Martelli, e al direttore generale dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino. Si chiede dunque un maggiore  coinvolgimento sottolineando che nell’allegato 1 del Dm 77/2022 dove vengono “annoverate le ‘altre professioni dell’equipe: le altre figure professionali dell’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) che durante il processo parteciperanno alla presa in carico. I professionisti sanitari coinvolti possono assumere il ruolo di case manager nelle diverse fasi della presa incarico, in considerazione della predominanza di specifici bisogni assistenziali riconducibili alla professione di ostetrica e alle professioni sanitarie tecniche, della prevenzione e della riabilitazione’. Queste ultime – specifica Pompei nella lettera - ricomprendono ben 18 professioni sanitarie,.