Sul festival di Spoleto si accende la questione delle luci

l'arcivescovo Boccardo chiede sobrietà nell'illuminazione della facciata del duomo. Il sindaco Sisti: un disguido

Un botta e risposta sullo sfondo del Duomo di Spoleto e a ritmo dei concerti di questa sessantacinquesima edizione ormai arrivata all'ultima settimana. 
L'Arcidiocesi Spoleto-Norcia ha preso carta e penna e diffidato la Fondazione Festival dei Due Mondi a colorare, durante i prossimi appuntamenti, la facciata del più suggestivo e famoso scenario del festival, la cattedrale di Santa Maria Assunta. 
La Curia spiega, per una questione di decoro e rispetto del luogo sacro che inizia già dalla facciata dove campeggiano rosoni e nicchie e si ammira l'imponente mosaico con il Cristo in trono. Per la Fondazione del Festival si è trattato solo di una prova. Mai nessuno violerebbe gli accordi.
L'esplicita richiesta "di nessun colore, ma solo tonalità soft" è ribadita dalla Curia ogni anno, prima dell'inizio del festival. Ma l'immagine del Duomo vermiglio che poco aveva a che fare con l'illuminazione sobria immortalata dallo smartphone di un turista e postata in rete, ha messo monsignor Renato Boccardo, alla guida della diocesi e capo dei vescovi umbri, nelle condizioni di dover ricordare - via mail - gli accordi preesistenti. 
Il sindaco Andrea Sisti, anche in qualità di presidente della fondazione, risponde che si è trattato di un disguido e conferma gli ottimi rapporti con la Curia.
Il Duomo è anche la cartolina del Festival dei Due Mondi e negli ultimi anni, a causa della pandemia e dell'assenza dell'opera, è anche diventato il principale palcoscenico della manifestazione. Per i prossimi appuntamenti cattedrale e campanile non saranno più illuminati da fari colorati.