Salci, un borgo in vendita

Nel comune di Città della Pieve, di proprietà privata, è da anni in vendita ma non ha ancora trovato un acquirente. Intanto si fanno sentire sempre di più gli effetti del tempo

Stemmi e merli raccontano un passato medievale di contese tra Città della Pieve e Orvieto. Della vita ospitata un tempo all'interno delle mura di Salci restano portoni sbarrati e finestre rotte da cui non si affaccia più nessuno da oltre 50 anni. Acquistato negli anni 70 dalla Raut, società della famiglia Perrini, sul borgo di Salci non si è mai concretizzata alcuna ipotesi di recupero. In molti sono ancora legati a ogni mattoncino di queste piazze. Sul destino di Salci esistono poi vincoli della soprintendenza. La proprietà denuncia i troppi ostacoli opposti da comune e abitanti della zona ai progetti pensati in passato. Dall'attuale amministrazione sembra però arrivare disponibilità. Intanto il Comune che vorrebbe mettere in sicurezza le zone pericolanti, ha rivendicato per vie legali l'uso pubblico delle due piazze. Ricorsi che, per la famiglia Perrini, spaventerebbero i potenziali acquirenti. In diversi si erano fatti avanti, dopotutto il borgo si trova in una posizione strategica, a due passi dal casello di Fabro. L'ultimo appello senza risposta a Regione e soprintendenza di Casolini e altri ex salcesi è di agosto 2022.  Resta inagibile anche la chiesa di San Leonardo, ancora in attesa di risorse ministeriali stanziate ma mai arrivate. Nel servizio le interviste a Simonetta Brillo, Enzo Casolini e Franco Risini, sindaco di Città della Pieve.
di Giulia Bianconi, montaggio di Gabriele Liberati