Passi in avanti sulle disforie di genere

Anche in Umbria si può intraprendere il percorso di riaffermazione grazie a un team di specialisti

Essere davvero se stessi. Riconoscersi oltre le gabbie di un corpo sbagliato e di una società che non capisce quello che anche la medicina soltanto pochi anni fa ha iniziato a non considerare più una malattia mentale. Dopo la sentenza della Cassazione che nel 2015 ha riconosciuto la possibilità di cambiare sesso anagrafico senza il bisogno di interventi chirurgici, da poco più di due anni le terapie di affermazione di genere sono inserite nell'elenco dei medicinali a carico del servizio sanitario. Fino a poco tempo fa questa strada in Umbria non esisteva e le persone che desideravano intraprenderla erano costrette ad andare a Roma o a Firenze per poi tornare in Regione per la terapia ormonale. Ora, dopo un avvio all'ospedale di Terni, anche a Perugia si sta lavorando alla creazione di un team interdisciplinare apposito.  

Nel servizio di Massimo Solani le interviste a:  Pietro Diana dell'Associazione Omphalos, Alberto Falorni Associato Endocrinologia UniPg, Alfonso Tortorella direttore Psichiatria UniPg