Sempre più umbri si vanno a curare fuori regione

Nel 2021 registrati oltre 101 milioni di debito . La nostra regione al 15esimo posto a livello nazionale, mentre è al 17 esimo per il credito

Medici e infermieri gettonisti o co.co. co. sono solo una delle facce di una sanità che perde pezzi importanti e rimane indietro. Mancano i dottori, le liste di attesa si allungano e i pazienti -che troppo pazienti non possono più essere -fanno altre scelte. Il privato o la migrazione sanitaria, in poche parole vano a curarsi fuori regione creando una saldo passivo che pesa sui bilanci degli enti. Su quello di Palazzo Donini 31,2 milioni di euro solo nel 2021 stando ai dati della fondazione Gimbe. La nostra piccola regione è tra quelle considerate a saldo negativo moderato, ma il fenomeno sta crescendo se confrontato con gli anni passati dove il costo di queste fughe si aggirava intorno ai 20 milioni. L'Umbria nell'anno 2021 ha registrato oltre 101 milioni di debito ponendosi  al 15esimo posto a livello nazionale, mentre è al 17 esimo per il credito che ha toccato i 70 milioni di euro. Un buco che certo che non raggiunge i livelli negativi di regioni come la Campania, la Sicilia, l'abruzzo e il lazio , comunque regioni più grandi e popolate, ma che sicuramente cozza nel confronto con il piccolo Molise che vanta una mobilità attiva da record che ha fruttato quasi 44 milioni di euro . 
E poi c'è il privato: ricoveri, esami e visite specialistiche in strutture accreditate arrivano a una percentuale del 17 per cento , contro una media nazionale del 54, 7 posizionando la nostra regione al 17esimo posto a livello nazionale. 
Questi i numeri, le percentuali e le statistiche. Quello che forse allarma e continua ad allarmare è l'impoverimento del sistema sanitario pubblico che di certo continua ad accumulare criticità.

Servizio di Antonella Marietti, montaggio di Federico Fortunelli