​Peste suina, la Regione chiede la collaborazione della popolazione

La Valle d'Aosta è indenne, ma sono necessari alcuni accorgimenti per evitare l'infezione

​Peste suina, la Regione chiede la collaborazione della popolazione
La Valle d'Aosta continua ad essere indenne dal focolaio di peste suina africana, riscontrato in alcuni cinghiali selvatici nell'area di confine tra Piemonte e Liguria. È quanto emerso dall'incontro tra i referenti degli assessorati regionali alla Sanità e all'Agricoltura, dei servizi veterinari dell'Usl, dell'ufficio di Gabinetto della presidenza della Regione, della sezione di Aosta dell'Istituto zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, del Corpo Forestale valdostano e del Comitato di gestione venatoria.

La Regione, una nota, sottolinea tuttavia l'importanza della "piena collaborazione di tutta la comunità" nella prevenzione del fenomeno e invita la popolazione a "non  abbandonare nell'ambiente avanzi o rifiuti alimentari" contenenti "carni di suino o di cinghiale che possono essere veicolo di infezione per gli altri animali".

L'amministrazione chiede poi di "evitare di importare prodotti a base di carne, soprattutto di dubbia provenienza" dai Paesi e dalle aree colpite dall'infezione; di comunicare ai servizi veterinari dell'Azienda Usl il possesso "di un suinetto da compagnia (nani, vietnamita)" ed infine di "segnalare tempestivamente alle stazioni forestali eventuali carcasse di cinghiale rinvenute nell'ambiente".