In Italia, tra il 2012 ed il 2022 sono cessate, complessivamente, oltre 99 mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante; in crescita alberghi, bar e ristoranti; nello stesso periodo. Aumenta la presenza di imprenditori stranieri nel commercio, sia come numero di imprese (+44 mila), sia come occupati (+107mila).
Ad Aosta, il calo è evidente: da 474 attività di commercio al dettaglio nel 2012 alle 360 del 2022. I dati riguardano il centro storico e la periferia del capoluogo. E’ cresciuto il numero di alberghi, bar e ristoranti (+10,275).
Le attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari sono passate dalle 29 del 2012 alle 22 del 2022, fuori dai centri storici da 19 a 12.
I ristoranti del centro storico da 63 a 66 mentre si sottolinea un calo dei bar da 67 a 59; fuori dal centro sono passati da 65 a 53.
Ermanno Bonomi, Presidente Ascom Aosta, commenta -“Il rischio di non riavere i nostri centri storici come li abbiamo visti e vissuti prima della pandemia è, dunque, molto concreto e questo significa minore qualità della vita dei residenti e minore appeal turistico”.
Sul tema interviene anche Graziano Dominidiato, Presidente Fipe Confcommecio VdA – “i numeri però vanno analizzati da più sfaccettature e da diversi punti di vista. E’ bene precisare che i fattori colpevoli di eventuali chiusure possono essere molteplici. Non è sufficiente la volontà di aprire per realizzare un sogno imprenditoriale. E’ necessario porre delle basi solide fatte di progetti e dati concreti, oltre ad uno studio accurato legato alla qualità e alla giusta collocazione” – conclude Dominidiato
Al fine di scongiurare la desertificazione ed arginare un eventuale emorragia di chiusure delle attività la prospettiva formulabile anche nella nostra regione è quella legata ai “Distretti del Commercio”.
“I cosiddetti “Duc - commenta Adriano Valieri Direttore Generale Confcommercio VdA – vedono coinvolti enti pubblici, cittadini, imprese e formazioni sociali a fare rete con l’obiettivo comune di fare del commercio una fonte di innovazione e valorizzazione delle risorse dell’area interessata"
Ribadiamo che l’obiettivo dei Distretti del Commercio è quello di fare del commercio un fattore di innovazione, integrazione oltre che di accrescere e rigenerare l’attrattività del tessuto urbano sostenendo la competitività delle imprese commerciali.
Confidiamo che la nuova Giunta Regionale appena insediata prenda a cuore tale delicata tematica in quanto i piccoli borghi e i centri storici privi di esercizi commerciali e attività di ristorazione perdono, a nostro avviso, gran parte del loro interesse.