Casinò, quale futuro dopo il concordato

La casa da gioco di Saint-Vincent sta accelerando per uscire quanto prima dalla procedura che la pone sotto il controllo di un commissario


Ai creditori chirografari del Casinò di Saint- Vincent, gli ultimi a recuperare le somme secondo il piano concordatario, arriva in questi giorni in pagamento una rata di 4 milioni di euro, che la casa da gioco avrebbe dovuto versare loro a giugno 2023. E l'amministratore unico, Rodolfo Buat, spera di anticipare a gennaio anche la seconda rata di pari importo. 

Il percorso per accelerare l'uscita dal piano concordatario prosegue anche con un'altra infornata di prepensionamenti su base volontaria: 25 dipendenti prossimi alla pensione lasceranno l'azienda fra il 15 gennaio e il 15 maggio. 25 mila euro l'incentivo riconosciuto, spiega Buat, a fronte di un risparmio medio di 50 mila euro: mentre gli amministrativi non saranno sostituiti, a quelli tecnici si sopperirà con personale interinale, da destinare ai picchi di lavoro, nel fine settimana e nelle festività. 
 

Una spada di Damocle, però, pesa sul futuro della casa da gioco, secondo Stefano Aggravi consigliere regionale Lega: definire con le parti sociali un nuovo contratto di lavoro, per il venire meno dal primo gennaio 2024 delle riduzioni degli stipendi che hanno garantito il risanamento della società.

Quanto al dopo piano concordatario, si esprimerà il prossimo lunedì la Commissione Affari generali del Consiglio Valle. Il Documento di economia e finanza regionale 2023-25, in discussione, propone di affidare uno studio su come individuare la futura governance.
Se il parere sarà approvato, l'atto approderà in consiglio regionale il prossimo 30 novembre.