Il ricordo di Claudio Donat-Cattin

Il giornalista, figlio dell'ex segretario Dc Carlo, aveva vinto il Premio Saint-Vincent di Giornalismo per un'inchiesta sulle cliniche torinesi

Aveva 79 anni e non è riuscito a combattere contro il malore che lo ha stroncato dopo alcuni giorni in ospedale, a Roma. E' morto così, in poche settimane, Claudio Donat-Cattin, giornalista, una vita con un cognome importante, quello del padre Carlo, Segretario Dc e ministro. 

Nato nel Cuneese, a Murazzano, ha lavorato per la Gazzetta del Popolo. La sua vita si è intrecciata con la Valle d'Aosta in più occasioni. La prima nel 1971 quando, insieme al collega Vito Napoli, ha vinto il premio Saint-Vincent di giornalismo, settore cronaca. 

Due anni prima avevano realizzato un'inchiesta sullo scandalo delle cliniche nel Torinese, articoli che portarono allo scoperto le attività private che alcuni medici effettuavano utilizzando però risorse pubbliche.

Vice-direttore della Gazzetta del Popolo, del Giorno, di Rai Uno, Claudio Donat-Cattin è stato autore di diversi programmi Rai ed ha lavorato a lungo a fianco di Bruno Vespa, per Porta a Porta.

In Valle d'Aosta, a Saint-Vincent, si svolge ormai da anni il convegno  della Fondazione Donat-Cattin. E qui in più occasioni è tornato anche il figlio dello storico Segretario Dc, Claudio, che ricordiamo nell'intervista realizzata da Antonio Mannello.