Lingua e cultura walser protagoniste con il progetto FAR3
Territorio, università e Unione europea insieme per salvaguardare il patrimonio delle minoranze. E mettere le ali alla ricerca
Si scrive FAR3. Si legge territorio, università e orientamenti europei, sotto braccio al servizio delle minoranze linguistiche e culturali.
I progetti FAR - Formazione alla ricerca avviano i giovani laureati al percorso accademico pagando loro un anno di stipendio. L'ombrello è quello del Fondo sociale europeo Plus.
Annachiara Sessarego, assegnista per due annualità in virtù di un percorso giudicato particolarmente interessante dall'Università della Valle d'Aosta e dalla Regione autonoma, si è laureata a Genova in lingua tedesca. E ad Aosta ha conseguito la laurea magistrale con una tesi sulla famiglia walser Beck-Peccoz.
Poi, ha proseguito il suo approfondimento trasferendosi nell'Alta valle del Lys.
Il suo progetto di ricerca ha coinvolto i bambini: a loro -alunni della scuola primaria coordinati dalle insegnanti- l'incarico di rappresentare con matite e pennarelli modi di dire e proverbi, nel loro significato letterale e di uso quotidiano.
Obiettivo dell'iniziativa assicurare il passaggio generazionale di un patrimonio prezioso. E di condividerlo con tutti attraverso una mostra.
Sul piano accademico, la ricerca ha creato un corpus di fraseologismi titsch, proprio di Gressoney Saint-Jean, e töitschu caratteristico di Issime, corredati da un confronto con l'italiano, il tedesco e il francese.
Nel servizio le interviste a Luisa Giacoma, professoressa associata di Lingua tedesca all'Università della Valle d'Aosta, e Annachiara Sessarego, ricercatrice.