Si attende la svolta entro la fine dell'anno

Tunnel del Gran San Bernardo, c'è una road map

Nell'incontro con i tecnici del Mit, il 14 novembre a Roma, definiti i passaggi per sbloccare l'impasse. Si lavora a una soluzione ponte nell'attesa del responso di Bruxelles

Una svolta nell'intricata vicenda che ha per protagonista il tunnel del Gran San Bernardo potrebbe arrivare già entro la fine dell'anno.

Decisivo, in tal senso, un tavolo tecnico tenutosi il 14 novembre a Roma, presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Presenti i vertici di Sitrasb, Società Italiana per il Traforo del San Bernardo controllata dalla Regione Valle d'Aosta per il 63,5%, i funzionari ministeriali incaricati del dossier, la presidenza della Regione autonoma a distanza.

La Convenzione bilaterale fra Italia e Svizzera alla base della co-gestione del tunnel da parte di Sitrasb e dell'elvetica Société Tunnel du Grand-Saint-Bernard SA (TGSB) , azionarie alla pari in Sisex, scadrà nel 2034.

Per parte elvetica, il rinnovo di tale cornice istituzionale e della concessione con proiezione al 2070 sarebbe, a livello burocratico, cosa rapida.

Più complesso il fronte italiano, con la questione incagliata a Bruxelles. E Roma, senza il responso della Commissione europea, non può procedere nella valutazione del rinnovo di convenzione e concessione.

L'infrastruttura, però, necessita di imponenti lavori: quelli avviati subito dopo il crollo di una porzione della volta, nel 2017, sono stati completati nei tempi; la nuova pianificazione è stata iniziata dal lato svizzero nei tempi previsti.

Per parte italiana, l'avvio dell'esecuzione dei lavori è fissato a settembre 2025, con termine al maggio 2027, ma mancano le coperture finanziarie, subordinate al rilancio della convenzione.

Con i tecnici del ministero, si lavora dunque ad una duplice soluzione: si parla di ammortamento oltre il limite del 2034 e finanziamento ponte.

Il tunnel del Gran San Bernardo, soprattutto ora che quello del Monte Bianco è chiuso per interventi di manutenzione, è sempre più strategico per il sistema dei trasporti transalpini: nel 2022 i passaggi sono stati oltre 840mila, nel 2023 potrebbero sfiorare quota 900mila.