In aumento negli ospedali gli ingressi di pazienti morsi dal parassita

L'estate porta le zecche. Centinaia di pazienti al Pronto Soccorso

A causa del clima caldo - umido le zecche si stanno diffondendo in modo allarmante. I consigli dei medici

Quando si ha a che fare con il morso di una zecca non si sa bene come intervenire. Eppure accade sempre più di frequente nelle campagne del Veneto.

Non rimuovere la zecca a mani nude
I medici raccomandano prima di tutto di non rimuoverle a mani nude. Ciò per evitare che le zecche rigurgitino e infettino la persona "aggredita". Serve una pinzetta che permetta di afferrare l'animale nel punto più vicino alla cute in modo da non rompere l'apparato boccale. Se si afferra la zecca per il corpo, si rischia di spezzarla. Bisogna invece estrarre il parassita "pinzandolo" il più possibile vicino alla superficie della pelle per poi tirare ruotando. Ancora non è finita: attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, se dovesse rompersi, bisognerà estrarre il "puntino nero" che rimane nella cute con l'ausilio di un ago sterile. Il pericolo è qui: se il "puntino" della zecca resta nella cute, bisognerà contattare un medico.

Centinaia nei Pronto Soccorso
Ed ecco il punto. Da qualche tempo è in aumento esponenziale il numero di persone che, morse dalle zecche, si rivolgono all'ospedale. Nel Veneto è allarme.

Una primavera - estate calda e umida
Colpa del clima caldo-umido, si stanno moltiplicando le aggressioni del parassita che viene attartto dai nostri animali da compagnia o da cortile. Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus). Si tratta di parassiti lunghi 1–2 mm, ma che possono arrivare anche a misurare più di un centimetro nello stadio adulto.

La zecca del cane
Diffonde la febbre bottonosa, caratterizzata da una piccola ulcera con alone rosso, che può attacare il sistema cardiovascolare, renale e nervoso centrale.

La piroplasmosi
Causata da un protozoo che si localizza nei globuli rossi invadendoli e distruggendoli provocando ittero, febbre ed emoglobinuria.

La rickettsiosi
Detta anche febbre bottonosa, il cui agente è Rickettsia conori e il cui vettore è la zecca del cane. Provoca febbre, cefalea, artralgia e una tipica eruzione cutanea su arti e tronco.

La zecca dei boschi
La specie Ixodes ricinus, la zecca dei boschi, in particolare trasmette la malattia di Lyme, una malattia infettiva di origine batterica con sintomi che vanno dal semplice eritema all'artrite cronica, ma anche la meningoencefalite, che si presenta con febbre, nausea, cefalea.

L'allarme negli ospedali
In centinaia nel corso di questa primavera si sono già rivolti nei Pronto occorso degli ospedali, dove consigliano, dopo l'estarzione dell'animale, di fare attenzione a una serie di possibili segni e sintomi di malattia, anche a distanza di un mese. I rischi borreliosi e encefalite da zecca non vanno sottivalutati.