Erano le 14 del 26 ottobre di un anno fa, quando la protezione civile della Regione Veneto decise di emanare l'allerta rossa per parte della rete idrogeologica, estendendola poi due giorni dopo a buona parte del territorio regionale. Quell'allerta rappresentò di fatto l'inizio della tempesta Vaia, evento che con fortissimi piogge, accompagnate da forte vento caldo di scirocco, distrusse decine di migliaia di ettari di foreste, colpendo le zone dell'Altopiano di Asiago (sopprattutto la Piana di Marcesina), la Val Visdende e l'alto Agordino (con Rocca Pietore, Colle Santa Lucia, Caprile e Alleghe). La ricostruzione è in corso: aperti 1700 cantieri, i soldi promessi dal Governo sono arrivati, anche se è corsa contro la burocrazia per far partire i progetti. In Veneto (la Regione più colpita) i danni sono stati valutati in 1 miliardo e 769 milioni di euro. Il 29 ottobre, il giorno del vento più violento, le raffiche toccarono i 192 km/h.
Fu l'inizio dell'uragano che distrusse ettari di boschi nel Nordest