Monselice (PD)

Protestano davanti all'ospedale di Schiavonia: sindaci denunciati

Ventidue primi cittadini denunciati per assembramento, chiedevano la riapertura della struttura ai pazienti non Covid.

Protestano davanti all'ospedale di Schiavonia: sindaci denunciati
Ventidue sindaci della bassa padovana sono stati denunciati per assembramento, dopo essersi ritrovati oggi davanti all'ospedale di Schiavonia (PD) per chiedere la graduale riapertura della struttura alla popolazione locale.

Denunciati per assembramento durante la conferenza stampa
Dall'inizio del contagio in Veneto la struttura è destinata unicamente al trattamento dei pazienti Covid-19. Con l'hashtag #UnOspedalePerLaBassa da metà marzo cittadini e istituzioni locali hanno iniziato a chiedere la riapertura alla popolazione locale di almeno una parte delle attività ordinare del nosocomio.
Oggi, poco dopo l'avvio dell'incontro, cui tutti hanno partecipato rispettando le misure di sicurezza e indossando le mascherine, sono arrivati i vigili del comune di Monselice che hanno denunciato tutti i presenti, giornalisti inclusi, per assembramento.

"180mila cittadini privi di ospedale"
"Eravamo lì per rispondere a una precisa richiesta del territorio che ancora non ha avuto risposta - spiega Luca Callegaro, sindaco di Arquà Petrarca - ci sono 180mila cittadini che al momento sono privi di ospedale, visto che si parla di una graduale riapertura delle attività vorremmo capire se c'è un cronoprogramma per l'ospedale di Schiavonia che da metà marzo è stato destinato unicamente all'emergenza, ci siamo visti arrivare i vigili". 
Presenti alla ​dimostrazione i sindaci di Arquà Petrarca, Baone, Borgo Veneto, Battaglia Terme, Due Carrare, Conselve, Montagnana, Granze, Castelbaldo, Sant'Urbano, Merlara, Pernumia  Ospedaletto Euganeo, Casale di Scodosia, Bagnoli, San Pietro Viminario, Sant' Elena, Barbona e Villa Estense.