Il Cts: necessario far tornare i ragazzi in classe
Riunione urgente, domenica, degli esperti del CTS, il Comitato tecnico scientifico del Governo. Hanno ribadito al ministro della Salute, Roberto Speranza, che è necessario garantire la didattica in presenza in tutti i cicli, auspicando il ritorno in aula, che dunque non è più procrastinabile considerato il grave impatto sull'apprendimento. Gli esperti, hanno anche evidenziato, però ,come ci siano differenze nel livello dei contagi a seconda delle Regioni.
Fra proteste e sicurezza
Anche in Veneto, numerose sono state le proteste venerdì scorso, per chiedere la riapertura della superiori, senza attendere, come deciso dal presidente Zaia, la fine del mese di Gennaio. Accanto ai ragazzi, anche i loro genitori e molti docenti. Ma il tema del rientro in sicurezza, è ben presente. Intanto, sono circa 200 le classi di elementari e medie sottoposte a quarantena per casi di positività di uno o più studenti.
Con un positivo, tutta la classe in isolamento fiduciario
E' l'effetto, 10 giorni dopo la ripresa dalle vacanze di Natale, dell'ordinanza emessa dalla Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all'isolamento le intere classi in presenza anche di un solo contagio. Con la procedura precedente, in caso di positività tutta la classe veniva sottoposta ai tamponi, e se gli alunni risultavano tutti negativi potevano riprendere le lezioni. La nuova ordinanza, è stata spiegata dalla sanità regionale con la necessità di fermare il rischio focolai negli istituti. Ora gli studenti osservano 10 giorni di quarantena, e possono rientrare a scuola solo dopo l'esito negativo del tampone. La provincia di Padova, al momento, è quella con il maggior numero di classi in quarantena: una settantina.
Riunione urgente, domenica, degli esperti del CTS, il Comitato tecnico scientifico del Governo. Hanno ribadito al ministro della Salute, Roberto Speranza, che è necessario garantire la didattica in presenza in tutti i cicli, auspicando il ritorno in aula, che dunque non è più procrastinabile considerato il grave impatto sull'apprendimento. Gli esperti, hanno anche evidenziato, però ,come ci siano differenze nel livello dei contagi a seconda delle Regioni.
Fra proteste e sicurezza
Anche in Veneto, numerose sono state le proteste venerdì scorso, per chiedere la riapertura della superiori, senza attendere, come deciso dal presidente Zaia, la fine del mese di Gennaio. Accanto ai ragazzi, anche i loro genitori e molti docenti. Ma il tema del rientro in sicurezza, è ben presente. Intanto, sono circa 200 le classi di elementari e medie sottoposte a quarantena per casi di positività di uno o più studenti.
Con un positivo, tutta la classe in isolamento fiduciario
E' l'effetto, 10 giorni dopo la ripresa dalle vacanze di Natale, dell'ordinanza emessa dalla Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all'isolamento le intere classi in presenza anche di un solo contagio. Con la procedura precedente, in caso di positività tutta la classe veniva sottoposta ai tamponi, e se gli alunni risultavano tutti negativi potevano riprendere le lezioni. La nuova ordinanza, è stata spiegata dalla sanità regionale con la necessità di fermare il rischio focolai negli istituti. Ora gli studenti osservano 10 giorni di quarantena, e possono rientrare a scuola solo dopo l'esito negativo del tampone. La provincia di Padova, al momento, è quella con il maggior numero di classi in quarantena: una settantina.