L'organizzazione scoperta dai carabinieri

Padova: caporalato a Grafica Veneta. Arresti domiciliari per due dirigenti

Per gli inquirenti sapevano di soprusi a lavoratori impegnati nella logistica. Arrestati anche 9 cittadini pakistani. Pesanti i capi di accusa: rapina, estorsione, lesioni, sequestro di persona e sfruttamento di lavoratori stranieri.

Padova: caporalato a Grafica Veneta. Arresti domiciliari per due dirigenti
Caporalato alla Grafica Veneta di Trebaseleghe. I carabinieri hanno arrestato nove cittadini pakistani e messo agli arresti domiciliari due dirigenti dell’azienda. Pesanti i capi di accusa: rapina, estorsione, lesioni, sequestro di persona e sfruttamento di lavoratori stranieri.

Sfruttati con turni da 12 ore pagati a 4,50 euro all’ora. E poi picchiati, legati e derubati di documenti e cellulari se osavano ribellarsi. Erano condizioni di semi-schiavitù quelle in cui venivano tenuti una ventina di lavoratori pakistani dipendenti di un’azienda trentina, operante nel settore del confezionamento di prodotti editoriali, e utilizzati come manodopera nei magazzini di Grafica Veneta.

Secondo gli inquirenti I vertici del colosso dell’editoria di Trebaseleghe, in provincia di Padova, erano perfettamente a conoscenza delle condizioni di lavoro, tanto che oltre ai 5 cittadini pakistani in carcere, sono stato posti ai domiciliari per caporalato anche l’amministratore delegato Giorgio Bertan e il responsabile della sicurezza Giampaolo Pinton.

Raccapriccianti i dettagli di come vivevano i lavoratori, molti dei quali appena arrivati in Italia. Prelevati all’alba, venivano riportati in serata in due abitazioni nelle vicinanze dell’azienda, dove vivevano ammassati e sorvegliati. Chi si ribellava al sistema, mettendosi in contatto con i sindacati, veniva sequestrato, derubato di documenti e cellulare e brutalmente picchiato. E’ il caso di undici ritrovamenti avvenuti ai bordi delle strade tra le province di Padova e Venezia di cittadini pakistani imbavagliati e con le mani legate dietro alla schiena.

Al centro dell’indagine dei carabinieri un’organizzazione criminale con a capo due cittadini pakistani proprietari dell’azienda trentina BM Services, che offre servizi di confezionamento di prodotti per l’editoria.Secondo gli inquirenti i vertici dell'azienda avrebbero anche tentato di depistare le indagini, falsificando le timbrature dei dipendenti in modo da far risultare turni di otto ore. E potrebbe non trattarsi di un caso isolato. 

E in serata è arrivata la reazione dell’azienda: in una nota il il presidente Fabio Franceschi nega che ci sia stato alcun tentativo di ostacolare le indagini e rinnova la solidarietà ai suoi collaboratori coinvolti.

Nel servizio di Giorgio Bonomi l'intervista ad ​Antonino Cappelleri, procuratore di Padova
Sconcerto sull'indagine della procura di Padova ha espresso il segretario generale della Cgil del Veneto Christian Ferrari, che punta il dito contro il sistema degli appalti.

L'intervista è di Dario Giordo, montaggio Andrea Lucchetta