Linea dura

Sanitari 'no vax': in Veneto inviate le prime 34 notifiche di sospensione

Il Consiglio regionale ha ribadito mercoledì, in linea con il decreto governativo, che "chiunque operi in contesti socio-sanitari pubblici e privati deve essere vaccinato".

Sanitari 'no vax': in Veneto inviate le prime 34 notifiche di sospensione
Più che caldo il fronte dei sanitari no vax. Le aziende stanno dando corso ai provvedimenti.

A Vicenza l'Ulss 8 Berica è la prima a "fare sul serio". Inviate ieri le prime 34 notifiche di sospensione dall'attività e dello stipendio, con conseguente sospensione dall'Ordine professionale. Nessuna possibilità di ricorso, data l'attuazione di una norma di legge. Altre 180 missive verranno inviate in questi giorni dall'Ulss 2 della Marca Trevigiana.

A Padova gli infermieri no vax supererebbero il migliaio, 100 nella sanità pubblica. I sanitari non vaccinati sono soprattutto infermieri e operatori socio-sanitari. I medici ospedalieri sono meno del 5 per cento. A breve non potranno più lavorare, a meno che non si vaccinino.
A rischio potrebbero però essere i servizi. Al Policlinico mancano anestesisti. L'ulss sta cercando professionisti nelle coop, ma il ritardo sugli interventi, accumulato con il Covid, sfiora già l'anno e mezzo. Anche a Belluno l'attività chirurgica dell'Urologia è stata rimodulata. Le urgenze saranno trasferite a Feltre

Intanto all'ospedale di San Donà di Piave nel Veneziano è stato proprio un paziente non vaccinato a contagiarne altri 14 di quattro reparti. All'accesso al nosocomio era stato sottoposto a tampone, ma stava incubando il virus e il test non lo ha segnalato. Si sta cercando di contenere il cluster a Medicina, Cardiologia, Ortopedia e Rianimazione. L'appello è alla vaccinazione.