Montanelli e la salvaguardia di Venezia: quello sguardo sul futuro

Dopo l'alluvione del 1966 furono anche i suoi reportage a ispirare la battaglia per proteggere la città antica e la sua laguna.

Montanelli e la salvaguardia di Venezia: quello sguardo sul futuro
Qualcuno, a Venezia, ricorda ancora il 7 Dicembre '69: il Cinema Rossini dava il documentario di Indro Montanelli sui mali della città, regista Giorgio Ponti, per la RAI. Lo precedeva il rumore dell'uscita televisiva del 12 Novembre. Era venuta l'acqua alta, spettro di quella insuperata del '66; dentro una marea umana, duemila persone per una capienza massima di milletrecento, e lui a prendersi gli applausi a scena aperta.

Nei quattro articoli scritti sul Corriere della Sera nel 1968, e l'anno dopo nell'inchiesta per la televisione pubblica, c'era già tutto: i dubbi inascoltati di tecnici olandesi e la laguna ferita dal canale dei petroli, l'espansione del polo industriale di Marghera, preparata speculando sui terreni; inquinamento, spopolamento, la città antica "a rimorchio elettorale della terraferma", scriveva Montanelli.

Quel 7 dicembre del 1969, al cinema Rossini, il grande giornalista annotava sul suo diario "Miracolo a Venezia", illuso che lo sdegno del pubblico in sala, suscitato dal suo duro reportage, potesse essere l'inizio di una riscossa civica.

Vent'anni dopo la morte, avvenuta il 22 Luglio 2001, il suo appello per Venezia non è inattuale.

Il servizio di Luca Colombo, montaggio Marco Pacifico. Le immagini di archivio sono tratte dall'inchiesta 'Venezia', in onda sulla RAI il 12 Novembre 1969.