A Mel centinaia in piazza per salvare i lavoratori di Acc e Ideal Standard

Grande manifestazione a difesa dei due stabilimenti e per chiedere di salvare l'industria e l'identità della Valbelluna. In prima fila i sindaci del territorio, i vescovi delle due diocesi, il Ministro D'Incà e l'assessore regionale Donazzan.

A Mel centinaia in piazza per salvare i lavoratori di Acc e Ideal Standard
Le crisi parallele di Acc e Ideal Standard travalicano i confini della fabbrica e come un'onda lunga investono la piazza. In centinaia a Borgo Valbelluna (BL), tra il Municipio, il bar e la Chiesa a ricordare che l'Italia è ancora una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Difenderlo riguarda tutti: sindaci, vescovi, sindacati, lavoratori. Qui sono 800 i posti a rischio. Ipotesi di soluzioni le annuncia dal palco, il ministro pee i Rapporti col Parlamento Federico D'Incà, figlio di queste terre. Lui ricorda che non ha le deleghe dello Sviluppo Economico che sono del leghista Giorgetti, ma per conto del Governo Draghi ci mette la faccia. In trasferta solidale da Susegana ci sono le rsu di Electrolux.

Ma il tempo stringe. Il 17 novembre Ideal Standard a rapporto al Mise, il 20 scade la gara per Acc, il commissario straordinario, Maurizio Castro, continua a fare salti mortali e con i suoi lavoratori non si arrende.

Nel servizio di Milva Andriolli Elvira Da Canal, operaia Acc di Mel; Federico D'Incà, ministro per i Rapporti col parlamento; Elena Donazzan, assessore al lavoro Regione Veneto
Sul palco, chi guarda all'emergenza occupazionale e ai suoi effetti collaterali, come i sindaci, e chi guarda oltre e chiede all'Europa di riscrivere le regole.

Milva Andriolli ha sentito Paolo Feltrin, politologo; Corrado Pizziolo, vescovo Vittorio Veneto (TV); Stefano Cesa, sindaco di Borgo Valbelluna (BL)