Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri s'incontrarono davvero a Murano negli Anni Sessanta, quando lavoravano per Venini. Nel centenario dell'azienda le circostanze del contagio li accostano di nuovo, stavolta nelle "Stanze del Vetro" sull'isola di San Giorgio. La pausa forzata del 2020 ha fatto confluire le due retrospettive.
E il confronto fuoriprogramma esalta ancor più il potenziale del vetro veneziano, nel design di due personalità tanto diverse. Finlandese uno, friulano l'altro, di una quindicina d'anni più giovane. "E' un materiale pieno di magia", diceva Toni Zuccheri. "E' difficile guarirne, come dal mal d'Africa". Per Tapio Wirkkala "la lingua non è uno scoglio, se riesco a entusiasmare i maestri".
Wirkkala comunica col gesso, sui muri, sul pavimento. Un bulbo bicolore, ritorto a caldo, si piega alla sua immaginazione. Le ninfee di Zuccheri prendono forma da dischi, stesi su un'intelaiatura ad ombrello. Su zampe di bronzo costruisce il suo bestiario.
"Le Stanze del Vetro" nascono nel 2012: mostre gratuite, con visite guidate, laboratori per le scuole e un archivio storico che conta già più di 150.000 documenti.
Nel servizio di Luca Colombo, montato da Vito Spalluto, l'intervista a Marino Barovier, curatore
E il confronto fuoriprogramma esalta ancor più il potenziale del vetro veneziano, nel design di due personalità tanto diverse. Finlandese uno, friulano l'altro, di una quindicina d'anni più giovane. "E' un materiale pieno di magia", diceva Toni Zuccheri. "E' difficile guarirne, come dal mal d'Africa". Per Tapio Wirkkala "la lingua non è uno scoglio, se riesco a entusiasmare i maestri".
Wirkkala comunica col gesso, sui muri, sul pavimento. Un bulbo bicolore, ritorto a caldo, si piega alla sua immaginazione. Le ninfee di Zuccheri prendono forma da dischi, stesi su un'intelaiatura ad ombrello. Su zampe di bronzo costruisce il suo bestiario.
"Le Stanze del Vetro" nascono nel 2012: mostre gratuite, con visite guidate, laboratori per le scuole e un archivio storico che conta già più di 150.000 documenti.
Nel servizio di Luca Colombo, montato da Vito Spalluto, l'intervista a Marino Barovier, curatore