A Longarone (BL) si teme la chiusura di Safilo. Oltre 400 posti a rischio

Confronto in Regione all'unità di crisi, con l'assessore Donazzan. Il gruppo è in salute, ma è stato dato mandato al management di esplorare siti alternativi a quello del bellunese

A Longarone (BL) si teme la chiusura di Safilo. Oltre 400 posti a rischio
Tgr Veneto
Stabilimento Safilo di Longarone

Ricavi col segno più. Il gruppo dell'occhialeria Safilo, nel 2022 segna ricavi in crescita dell'11 per cento, eppure lo stabilimento di Longarone, con i suoi oltre 400 dipendenti, pare essere a rischio. Tanto che giovedì si è svolto un confronto tra azienda e sindacati all'unità di crisi della Regione Veneto, convocato dall'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, proprio sul rischio di "disimpegno da Longarone" da parte di Safilo. Forte la preoccupazione tra i lavoratori.

Si produce troppo. L'incontro, si è appreso, nasce da un passaggio della nota del gruppo dell'occhialeria sui risultati 2022, in cui si legge che "in relazione all'analisi strategica in corso, vista l'evoluzione del portafoglio prodotto, il contesto economico, le dinamiche competitive nell'industry e una persistente sovracapacità produttiva, il Consiglio di amministrazione di Safilo, nel ribadire l'importanza dei siti produttivi di Santa Maria di Sala (Venezia) e Bergamo, del centro logistico di Padova, e delle capacità creative del Gruppo, ha dato mandato al management di esplorare delle soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone (Belluno), il cui contenuto si delineerà meglio nelle prossime settimane".

Il sindacato "Non è ammissibile che l'amministratore delegato ci comunichi in maniera molto semplice di 'puntare' sugli stabilimenti di Santa Maria di Sala, Padova e Bergamo e di dismettere Longarone". Lo ha detto oggi la segretaria della Cgil di Belluno, Denise Casanova che ha aggiunto: “La stessa cosa ce l'aveva già in qualche modo venduta nel 2019, dicendo che con i sacrifici fatti allora Longarone sarebbe stata rilanciata e sarebbe rinata. Non è stato così, non è un'azienda credibile”.

Nel servizio di Cinzia Torriglia, montato da Anna De Zen, le interviste a Michele Corso Cgil Veneto; Giampiero Marra Segretario Filctem Cgil Belluno; Gianni Boato Femca Cisl Belluno

 

Al microfono di Lucia Zorzi la dura reazione di Denise Casanova, segretaria della CGIL di Belluno

Comunicato sindacati su Safilo Longarone Download (File - 162 KB)

Esprime tutta la sua preoccupazione in una nota anche Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, senatore di Fratelli d'Italia, presidente della presidente della IX Commissione - Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare al Senato:

Come presidente della IX Commissione, ma soprattutto come Sindaco di Calalzo di Cadore - paese di fondazione di Safilo -, non posso che garantire il massimo sostegno ad ogni possibile iniziativa che garantisca la tenuta occupazionale e produttiva dello stabilimento di Longarone. La tutela del lavoro è la priorità assoluta, così come la difesa di Safilo e della sua storia, che già una volta ha visto la chiusura dello stabilimento proprio di Calalzo. Ho la massima fiducia nell'assessore Elena Donazzan, a cui viene riconosciuta sensibilità e credibilità anche dalle parti sindacali, e nel tavolo di crisi che ha prontamente convocato; nel frattempo, ho personalmente già sentito il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, tra l’altro anche lui proveniente da una città dove è presente una sede Safilo come Padova, e con l'amministratore delegato di Safilo Angelo Trocchia. Auspico quindi che quando prima venga fatta chiarezza sul quadro della situazione, così da poter mettere in campo tutte le azioni possibili per tutelare al tempo stesso l’occupazione e uno dei marchi di eccellenza dell’occhialeria Made in Italy che vede proprio nel Bellunese il suo distretto di riferimento.