Due nuovi "giusti fra le nazioni": in provincia di Treviso i coniugi Campagnolo, sono stati proclamati dallo Yad Vashem, su iniziativa dell’Istresco Aps
Gioacchino Campagnolo era un contadino originario di Resana (Treviso) che, nel 1932, si trasferiva con la sua numerosa famiglia a Carbonera, a coltivare delle terre di proprietà dell'Ospedale di Treviso. I suoi otto figli nascevano nell’arco di vent’anni. Il minore, Giacomo, classe 1943, ha custodito la memoria del padre, facendo opera di divulgazione presso le scuole e la comunità.
Campagnolo fu contattato dal prete
Sul finire del 1943 Gioacchino venne contattato da don Angelo Della Torre come persona degna di fiducia, al fine di ospitare persone ebree, nonché capace di mantenere il segreto. Per altro, ulteriori garanzie per una sicura clandestinità venivano dall’isolamento della sua abitazione, posta in via Boschi, in aperta campagna, e dal fatto che Gioacchino, immigrato da poco più di dieci anni, non era molto conosciuto in paese.
Le due ebree salvate erano madre e figlia
Le due donne, madre vedova e bambina, vennero presentate come parenti provenienti dall’Alsazia. Così Esther, cantante lirica, poliglotta, si dovette adattare alla povera ma generosa ospitalità del contadino, cercando di imitare le altre donne di casa, anche nei comportamenti esteriori religiosi. Esther e Diane, mantennero corrispondenza con la famiglia, e anche con don Angelo Della Torre, come provano numerosi documenti.
La Marca ha il più alto numero di "giusti" in Veneto
La provincia di Treviso risulta avere il maggior numero di “giusti” (25 su 57 in totale) riconosciuti dallo Yad Vashem, ente certificatore di Gerusalemme. Il dossier è stato inviato da Istresco nel maggio 2021. Pare sia prima volta che un istituto storico assume questo tipo di iniziativa.