Presto nuovi accertamenti

Tragedia bus Mestre, i primi risultati dell'autopsia sull'autista. Non avrebbe avuto un malore

Nessuna traccia di malore sul corpo del 40enne Alberto Rizzotto, alla guida del mezzo che il 3 ottobre è precipitato dal cavalcavia della stazione ferroviaria. Si avvalora l'ipotesi del guasto tecnico

Il servizio di Roberto Bonaldi

Al momento, di certo, c'è il periodo di 120 giorni che l'ispettore del Ministero delle Infrastrutture, Placido Migliorino, si è riservato per depositare in Procura a Venezia la propria relazione. Conterrà le osservazioni su guardrail, manto stradale e dinamica sul cavalcavia di Marghera da cui, la sera del 3 ottobre, è precipitato il pullman di turisti diretti a un camping alle porte di Mestre. Tragico il bilancio, 21 morti e 15 feriti.

Le operazioni cominceranno il 25 ottobre. Migliorino si avvarrà anche della relazione preparata dalla Polizia Locale, ma non si escludono ulteriori accertamenti sullo stato del bus e sulla scatola nera.

Un'indagine complessa

Le ipotesi di reato sono omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. Al momento tre le persone indagate: Massimo Fiorese, amministratore delegato della società proprietaria del bus, e due funzionari del Comune, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro. Potrebbero essere recapitati ulteriori avvisi di garanzia, ma il condizionale è d'obbligo. 

Tanti gli aspetti da verificare come le voci, non confermate dagli investigatori, sui primi indizi dell'autopsia sull'autista, Alberto Rizzotto, che ne escluderebbero il malore. Esisterebbe dunque anche l'ipotesi di un guasto meccanico, ma al momento non ci sarebbero indizi.