Verso il processo

Caso Rebellin, no al patteggiamento: a Vicenza il giudice rigetta la richiesta di Rieke

Per il camionista tedesco che investì e uccise il campione di ciclismo l'accordo sulla pena era di 3 anni e 11 mesi. Il tribunale l'ha rigettato giudicandolo inammissibile. Il 27 maggio si apre il dibattimento

Nel servizio di Ivana Godnik le interviste ad Andrea Nardin, legale di Wolfgang Rieke, e a Davide Picco, legale famiglia Rebellin

Il tribunale di Vicenza ha rigettato il patteggiamento che era stato proposto dalla difesa di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che il 30 novembre 2022 travolse e uccise il campione di ciclismo Davide Rebellin.

L'acccordo sulla pena, su cui aveva dato l'ok il pubblico ministero, prevedeva 3 anni e 11 mesi di reclusione, che la difesa aveva chiesto di convertire con gli arresti domiciliari.

Inammissibile

I giudici però hanno giudicato inammissibile l'accordo, sulla base del fatto che l'istanza, essendo stato già rigettata in fase di udienza preliminare, doveva essere formulata in maniera diversa.

Si apre quindi il processo per Rieke, con la prima udienza del dibattimento fissata per il 27 maggio alle 14.45.

Il pentimento 

Seconda l'accusa Rieke, dopo l'investimento, era sceso dal mezzo e aveva poi proseguito la sua corsa in Germania, dove mesi dopo è stato arrestato e estradato in Italia. Durante la scorsa udienza aveva letto alcune spontanee dichiarazioni: "Si è trattato di un errore - aveva detto davanti ai giudici - e una tragedia. Mi dispiace tanto, tanto, tanto. Me ne pento, accetterò la mia pena".

La famiglia Rebellin era stata risarcita via assicurazione con 825mila euro.