Questione migranti, sull'accoglienza diffusa in Veneto è cortocircuito politico
La redistribuzione degli arrivi inviati in regione da Roma non trova d'accordo molti sindaci della Lega, che criticano il presidente Zaia sulla accoglienza diffusa
La gestione dei migranti scuote il Veneto: congelata la proposta del presidente della Regione Luca Zaia per un'accoglienza diffusa, emerge un cortocircuito fra le politiche di redistribuzione volute dal Governo e le difficoltà della loro attuazione sui territori.
Il numero degli arrivi: 75.065 sbarchi in Italia
75.065: è il numero di migranti sbarcati in Italia finora, più del doppio rispetto allo stesso periodo di un anno fa, il triplo rispetto al 2021.
In Veneto 150-200 arrivi al giorno
Ingressi che coinvolgono al ritmo di circa 150-200 arrivi quotidiani anche il Veneto, alla ricerca di soluzioni per la gestione dei flussi.
Zaia e la proposta di accoglienza diffusa
Una l'ha proposta il presidente della Regione Luca Zaia: un protocollo da firmare assieme ai Comuni e alle prefetture per un'accoglienza diffusa, assegnando piccole quote a tutti i territori per evitare la riapertura di grandi hub e tendopoli.
Protocollo congelato
Protocollo però al momento congelato, così come diversi incontri fra i prefetti e i sindaci per discutere proprio del tema. La questione, di fatto, è tutta politica, e mostra un cortocircuito fra la gestione dei migranti e la lor redistribuzione voluta dal Governo e le ricadute sui territori.
Zaia:"Non abbiamo alcun potere"
Come sottolinea Zaia in un'intervista al Gazzettino, "c'è una dichiarazione di emergenza nazionale da parte del Governo, con conseguente nomina del commissario Valerio Valenti. Davanti a un flusso che è un fiume in piena, che arriva in Veneto da Roma, noi non abbiamo alcun potere".
Posizioni diverse all'interno della Lega
Da qui l'idea del piano per l'accoglienza diffusa, che però scuote anche la Lega, col no secco alla proposta arrivato dal segretario regionale del Carroccio Alberto Stefani
Nel servizio le interviste a Enoch Soranzo, capogruppo FdI consiglio regionale e a Erika Baldin, capogruppo M5S consiglio regionale