Il punto

Venezia, nel 2027 torneranno le navi da crociera alla Marittima

Annunciati gli scavi dei canali Malamocco-Marghera e Vittorio Emanuele III necessari per riportare in Marittima le imbarcazioni entro il limite di 60 mila tonnellate. Individuato un nuovo sito per conferire i fanghi

Il porto di Venezia ridisegna il suo ruolo nell'Adriatico settentrionale. Ma per tenere insieme le varie attività dentro la zona industriale di Marghera, comprese le grandi navi bandite da San Marco dal Governo Draghi, si deve procedere con il dragaggio costante dei canali. Quello dei Petroli, il Malamocco-Marghera e soprattutto il Vittorio Emanuele III che - spiega il presidente Fulvio Lino di Blasio - darà nuova vita alla Marittima, con navi più piccole, che passeranno lungo il Canale Petroli entrando dalla bocca di porto del Lido (senza passare dal Bacino di San Marco, come accadeva in passato). Il ritorno delle imbarcazioni, fino a 60 mila tonnellate e 250 metri di lunghezza, è previsto entro il 2027.

Tolti i fanghi, bisogna anche trovare nuovi siti dove conferirli

L'isola delle Tresse ha una capienza residua di 700 mila metri 3 che verranno utilizzati. Ma è già stata individuata, in accordo con il Provveditorato - spiega Di Blasio - una nuova area più a sud, lungo il Malamocco Marghera per raccogliere quel milione e 200 mila metri cubi del Vittorio Emanuele III.  Dirà poi il protocollo sedimenti, cosa di quei fanghi più o meni inquinati resterà in laguna.

Questione ancora da definire

Il presidente del Porto non teme le polemiche, né le critiche degli ambientalisti. Il decreto 103, che allora aveva tacitato l'Unesco, chiariva che si doveva cercare anche una soluzione alle grandi navi fuori dalla laguna. La partita è tutt'altro che chiusa.