Brasile

Gli indios cantano e ballano ai funerali del loro difensore, Bruno Pereira

"Per noi è un giorno di festa, siamo qui per onorare il nostro guerriero": il brasiliano, profondo conoscitore della zona, è stato ucciso insieme allo scrittore britannico

Bruno Pereira, il difensore degli indigeni brasiliano, ucciso insieme al giornalista britannico Dom Phillips in una delle regioni più isolate dell'Amazzonia, è stato sepolto nella sua terra natale, il Pernambuco, nel nord-est del Paese, con una cerimonia rituale tradizionale della tribù Xukuru

Una ventina di uomini e donne indigeni Xukuru hanno salutato Pereira con canti e balli. Una sua foto adagiata sulla bara, le bandiere del Pernambuco e della squadra di calcio di cui era tifoso, lo Sport Recife, ricoprivano il feretro. 

"Siamo venuti qui per onorare il nostro guerriero, il guerriero Bruno, che oggi diventa un martire per tutti noi, per la causa indigena", ha detto Marcos Luidson, leader della comunità Xukuru nel Pernambuco. 

Il giornalista britannico e l'esperto brasiliano erano stati visti per l'ultima volta il 5 giugno durante una spedizione nella zona della Valle del Javari, vicina al confine con Perù e Colombia, nota come crocevia del traffico di droga e altre attività illegali. A metà giugno la polizia ha arrestato un sospettato, che ha indicato il luogo dove erano stati sepolti i corpi.

Autore di decine di reportage sull'Amazzonia, Dom Phillips, 57 anni, sposato con una brasiliana, viveva nel Paese da 15 anni e aveva deciso di visitare nuovamente la regione per completare le sue ricerche per un libro che stava scrivendo dedicato alla conservazione dell'ambiente

Bruno Pereira, 41 anni, noto esperto e difensore dei diritti dei popoli indigeni, aveva lavorato fin dal 2010 presso l'agenzia governativa brasiliana per gli affari indigeni (Funai) nella valle di Javari, un'area remota che ospita la più alta concentrazione di tribù prive di contatti con il mondo esterno. Pereira era stato rimosso dall'incarico per tagli al personale decisi dal presidente brasiliano Bolsonaro, ma ha continuato ad aiutare gli indigeni a pattugliare la Valle dello Javari, un lavoro che lo ha reso oggetto di molteplici minacce.  È stato lì che Pereira e il giornalista britannico Dom Phillips sono stati assassinati all'inizio di giugno.

Le uccisioni di difensori delle terra indigene in Amazzonia sono saliti a 20 tra il 2019 e 2020, rispetto ai cinque dei due anni precedenti, secondo il gruppo per i diritti umani Global Witness.