In tanti si candidano per il posto vacante

Sri Lanka in cerca di presidente: il popolo siede sul "trono" del palazzo presidenziale

La folla entra e fa il bagno in piscina e qualcuno si lascia immortalare sulla sedia dell'ex presidente Gotabaya Rajapaksa. Così il Paese, nel bene e nel male, affronta il cambiamento

Dopo una rivolta imponente, il presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa ha informato il primo ministro Ranil Wickremesinghe che si dimetterà. Wickremesinghe farà lo stesso, per consentire la formazioni di un governo provvisorio. Tutto si è consumato sull'ondata di proteste, inarrestabile, terminata con l'assalto al palazzo presidenziale. 

A Colombo, la città più grande del Paese, centinaia di persone hanno fatto irruzione nella residenza del presidente e hanno visitato gli edifici dell'era coloniale. Balli sul letto, bagni in piscina, ma anche foto ricordo sulla sedia presidenziale. Il video mostra uomini e donne assaporare per un attimo il “potere”. Lo stesso potere che ha condannato lo Sri Lanka alla miseria. Rajapaksa è accusato del crollo economico legato al turismo, causa riconducibile sicuramente anche alla pandemia di Covid 19, e al divieto di fertilizzanti chimici (successivamente revocato). Le finanze del governo sono state paralizzate dall'aumento del debito e dalle generose agevolazioni fiscali concesse dal regime di Rajapaksa. Le riserve valutarie si sono rapidamente esaurite, con l'aumento dei prezzi del petrolio, e al Paese sono rimasti i dollari per importare carburante (Tra l'altro severamente razionato).