La nuova frontiera dei trapianti in Italia

È vivo e batte, eseguito il primo trapianto di “cuore in scatola”

La tecnologia è stata utilizzata al Sant'Orsola di Bologna

All'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna, lo scorso 30 agosto, è stato eseguito su un uomo di 65 anni residente fuori regione il primo trapianto di cuore prelevato da un donatore con il sistema Ocs (Organ care System) - Heart, più comunemente conosciuto come “il cuore in una scatola”. È la prima volta che viene utilizzata questa tecnologia in Emilia-Romagna, grazie a un dispositivo innovativo che conserva il cuore vivo e battente prima del trapianto e, nel caso ci fosse necessità, lo cura. È tra le più recenti tecnologie nel campo dei trapianti e in Italia è usata finora dall'azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia di Udine, dall'ospedale di Padova e dal Niguarda di Milano. Il sistema Ocs, prima apparecchiatura portatile al mondo di perfusione cardiaca, grande come un carrello e trasportabile facilmente in ambulanza o in elicottero, è stato donato al Policlinico universitario di Bologna dalla Fondazione Sant'Orsola grazie a una raccolta di 225 mila euro. Il paziente che ha ricevuto “il cuore in una scatola” era assistito da due anni con un dispositivo ventricolare di assistenza ventricolare meccanica (Vad). Oggi sta bene ed è stato dimesso dalla terapia intensiva.