Next Generation Fest, la manifestazione dedicata alla Generazione Z

Paolo Bonolis, nei suoi "10 comandamenti": l'abuso ci deteriora, l'uso ci rende migliori

Sorridere al prossimo, seguire i sogni e non le illusioni sono solo 2 dei consigli che il conduttore ha dato ai giovani del Teatro del Maggio di Firenze. “Se non facessi qualcosa che mi appartiene non avrei proseguito fino ad oggi, credete in voi"

“Fai cose che ti appartengono, se vuoi fare questo mestiere”. Il segreto è anche questo secondo Paolo Bonolis. L' amato e funambolico conduttore televisivo, sessantuno all’anagrafe e da oltre quaranta inventore di programmi, ha iniziato a fare il lavoro che fa quasi per caso, come ha ricordato nel suo intervento al Next Geneation Fest, ma poi ci ha messo tutti i valori in cui crede e che ha, in parte, condiviso con la platea del Teatro del Maggio, composta da oltre duemila giovani. 

E’ suo il palco del Maggio Fiorentino di Firenze, per quasi mezzora, a metà pomeriggio. Si esibisce in un monologo sui suoi “10 comandamenti” (7, in realtà: “gli ultimi tre ognuno li può aggiungere a piacimento”) utili per vivere meglio: consigli ai giovani da “quasi nonno”. Da “sorridere al prossimo” a “usare ma non abusare”, anche della tecnologia, di cui non si deve diventare schiavi. Dal “non desiderare cose che non servono”, monito al mercato del superfluo e all’avere per essere, al “credere nei sogni ma diffidare delle illusione. E poi “apprezzare la fatica” che valorizza le cose, “essere felici” guardando al bicchiere mezzo pieno e “godere delle diversità”, perché in mondo in cui tutti siamo uguali sarebbe davvero una gran noia.