Animali in pericolo

Mistero nel Mar Caspio: migliaia di foche trovate morte sulle coste russe

Le analisi per stabilire la causa della moria continuano

Negli ultimi giorni oltre 2.500 foche sono state trovate morte sulle coste russe del Mar Caspio. La maggior parte degli animali sono finiti a riva lungo il tratto compreso tra due fiumi nella zona di Makhachkala, la capitale del Daghestan, nel Caucaso settentrionale. 

Secondo il Ministero per le Risorse Naturali il bilancio di questa moria è destinato ad aumentare e non è chiaro il motivo per cui si sia verificata anche se per le autorità la strage è probabilmente dovuta a cause naturali.

Esperti dell'Agenzia federale per la pesca hanno ispezionato la costa e raccolto dati per le ricerche di laboratorio, che tuttavia al momento non hanno evidenziato alcun agente inquinante. Le analisi autoptiche per stabilire la causa della morte delle foche continuano.

Zaur Gapizov, capo del Caspian Environmental Protection Center, ha dichiarato che le foche sarebbero morte circa due settimane fa, prima di essere portate a riva dalla marea. Non sono stati trovati segni esterni che facciano pensare che siano rimaste impigliate in reti da pesca o a una morte violenta.

Questa specie di foca è tra le più piccole al mondo e si trova esclusivamente nelle acque salmastre del Mar Caspio. Le foche del Caspio sono state inserite dall'Unione internazionale per la conservazione della natura nella lista delle specie a rischio estinzione nel 2008. Sono vittime vulnerabili di predatori come i lupi, ma secondo gli esperti  i metalli pesanti presenti nel Mar Caspio e altri agenti inquinanti sono un pericolo molto più grave per questi piccoli mammiferi.

Un secolo fa si stimava che ci fossero 1,5 milioni di foche del Caspio, ma nel 2022 il numero era sceso a 70.000, secondo il Centro per la protezione ambientale locale.