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Facebook e Instagram con profili a pagamento in abbonamento: servono davvero?

Sulla scia di Twitter, puntano a una "certificazione" per prevenire il furto di identità digitale. Due esperti, Vincenzo Cosenza ed Ernesto Belisario, spiegano a chi servono

Dopo Twitter, anche Facebook e Instagram faranno pagare un abbonamento mensile per ottenere la spunta blu che garantisce l'identità degli account, distinguendoli da quelli falsi. Per parlare dei furti di identità online, Rainews24 ha sentito Vincenzo Cosenza, blogger e consulente di marketing, e l'avvocato Ernesto Belisario, esperto di diritto digitale. 

Per Cosenza, queste nuove forme di abbonamento ai social media “sono pensate non per tutti gli utenti, ma per i creator professionali che hanno un certo seguito e che quindi hanno bisogno di tutele in più come quelle previste da Meta Verified: un bollino di verifica dell'identità, un sistema di monitoraggio attivo che identifichi eventuali ladri di identità e un servizio clienti”.

Il confronto, sottolinea Belisario, “è stata un'occasione utile per parlare di un tema così importante e diffondere consapevolezza sulla protezione della nostra identità online”.