Il viaggio della morte

Naufragio di migranti in Calabria, le 64 bare allestite nel Palasport di Crotone

Sessantaquattro feretri per le vittime della tragedia a Steccato di Cutro. Domani la camera ardente per l'ultimo saluto ai migranti

Decine di bare allineate sul campo del palazzetto sportivo di Crotone custodiscono 64 corpi. Sono le vittime del naufragio avvenuto a poche centinaia di metri dalla costa di Steccato di Cutro (Calabria). All’interno dell’impianto sportivo proseguono anche le operazioni di riconoscimento delle salme. E mentre le attività di ricerca e soccorso in mare procedono “senza soluzione di continuità”, anche con impiego di “squadre di sommozzatori e con il concorso dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia”, in queste ore emergono nuovi particolari sulla traversata. “Gli scafisti ci tenevano segregati in stiva”, è uno dei retroscena che si legge sui verbali delle autorità mentre alcuni superstiti hanno segnalato l'uso di “jammer” telefonici per disturbare le frequenze: gli “scafisti disponevano di un telefono satellitare per inibire le onde radio telefoniche. Era attivo perché nessuno dei cellulari di noi imbarcati aveva il segnale telefonico”.