MQ-9 Reaper

Il drone americano caduto sul Mar Nero, un giocattolo da 30 milioni di dollari

Lungo 11 metri ha un'apertura alare di 20,1 metri. Può essere smontato e trasportato in tutto il mondo all'interno di un solo container

Intorno alle 7:30 del mattino di martedì un drone americano MQ-9 Reaper che "stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale" è caduto nel mar Nero dopo un incontro ravvicinato con un caccia russo Su-27. 

Gli Stati Uniti hanno convocato l'ambasciatore di Mosca. "Un atto pericoloso e poco professionale dei russi", la reazione del Pentagono. La Russia non vuole lo "scontro" con Washington, ha detto il diplomatico spiegando però che "gli aerei americani non dovrebbero trovarsi vicino al confine russo".

L'MQ-9 Reaper è un velivolo pilotato a distanza impiegato essenzialmente per la sorveglianza ma può essere anche armato per operazioni di precisione. L'equipaggio di base è composto da due persone: un pilota qualificato per controllare l'aereo e comandare la missione e uno arruolato per operare su sensori e armi. 

Il drone è dotato di una serie di sensori e telecamere per una videosorveglianza dettagliata con una capacità di restare sull'obiettivo per 24 ore. E può trasportare fino a otto missili aria-superficie a guida laser. 

L'MQ-9 Reaper ha un'apertura alare di 20,1 metri, una lunghezza di undici e un'altezza di 3,8 metri. Pesa (a vuoto) oltre 2.200 chili. Può volare a un'altitudine fino a 15 chilometri e ha un'autonomia di circa 1.400 miglia nautiche (2.500 chilometri). 

Può essere smontato e caricato in un unico container per essere portato da qualsiasi parte nel mondo. L'intero sistema può essere trasportato sugli aerei grandi, come il C-130 Hercules. Ha un costo unitario di circa 30 milioni di dollari (varia in base alle configurazioni).