Il rapporto sui diritti umani

Noury di Amnesty Italia: "Nel mondo doppi standard sulle guerre"

Pubblicato oggi il Rapporto 2022- 2023. Serve una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che abbia in considerazione il "Sud" del mondo ora escluso, ha detto a Rainews.it Riccardo Noury di Amnesty International Italia

"Il 2022 verrà ricordato come l'anno del ritorno della guerra in Europa, però la guerra ha evidenziato un sistema di funzionamento della protezione dei diritti umani che non funziona soprattutto un sistema di doppi standard" ha detto Riccardo Noury di Amnesty Italia a Rainews.it commentando il Rapporto annuale (2022-2023) dal titolo “La situazione dei diritti umani nel mondo”, diffuso oggi da Amnesty International.

E spiega “l'Occidente è sollecito, per fortuna, a reagire sulla guerra in Ucraina ma silente su altre crisi di diritti umani e di guerre come ad esempio in Etiopia (cominciata nel 2022), i crimini contro l'umanità commessi dalla Cina nei confronti delle minoranze religiose (uiguri e di altre minoranze musulmane per le quali Pechino è riuscita a eludere le condanne, a livello internazionale, da parte dell'Assemblea generale, del Consiglio di sicurezza e del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite), la situazione dei diritti umani in Egitto o in Arabia Saudita, ma anche Iran, Myanmar e Afghanistan”.

Il Rapporto (qui l'articolo) mette in evidenza “l'ipocrisia degli stati occidentali”, che hanno reagito con forza all'aggressione russa ma hanno condonato, o ne sono stati complici, gravi violazioni dei diritti umani altrove” le risposte inadeguate alle violazioni dei diritti umani nel mondo hanno 'alimentato impunità e instabilità', come nel caso "dell'assordante silenzio" sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, della “mancanza d'azione” rispetto a quella dell'Egitto e del “rifiuto di contrastare il sistema di apartheid israeliano nei confronti dei palestinesi”. 
 

“Un'altra prova del doppio standard riguarda l'accoglienza - osserva Noury - per fortuna gli ucraini sono stati accolti con dignità ma le persone che hanno continuato a fuggire dai conflitti nel Sud e nell'Est del mondo hanno ricevuto la solita risposta: inadeguata, crudele, con ostacoli e respingimenti, morti in mare rimbalzi a catena sulle rotte terrestri. Questo significa che la comunità internazionale affronta le crisi una per volta stabilendo qual è quella su cui intervenire e qual è quella su cui rimanere in silenzio”.

Cosa propone Amnesty nell'immediato?

"Da anni Amnesty International propone una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con l'abolizione del diritto di veto da parte degli stati permanenti quando si tratta di diritti umani, un ampliamento della composizione del diritto di sicurezza alle voci che riguardano il "Sud" del mondo che sono escluse. Questa, per prima cosa, sarebbe fondamentale". 

Gli stati dell'Unione europea “hanno aperto le frontiere alle persone in fuga dall'Ucraina dimostrando di essere, in quanto uno dei raggruppamenti più ricchi al mondo, più che in grado di ricevere grandi numeri di persone in cerca di salvezza e di dar loro l'accesso alla salute, all'educazione e all'alloggio”. Al contrario, però, “molti di quegli stati hanno chiuso le porte a chi fuggiva dalla guerra e dalla repressione in Siria, Afghanistan e Libia”.