Istanbul

Nel video i sostenitori di Erdogan festeggiano e cantano una canzone scritta per lui

Si sono radunati in migliaia davanti al complesso presidenziale per festeggiare l'esito delle votazioni di oggi, la commissione elettorale lo ha dichiarato vincitore

Ha affrontato queste elezioni presidenziali sotto pressione, nella condizione più vulnerabile da anni, ma Recep Tayyip Erdogan ha conquistato, anche se con un margine limitato, un nuovo mandato di cinque anni alla presidenza, dopo due decenni alla guida della Turchia, come premier e poi capo di stato. Dopo il ballottaggio contro il rivale, Kemal Kilicdaorglu, leader dell'opposizione, Erdogan è riuscito a ottenere la vittoria, rilanciando il suo ruolo di "reis", come lo chiamano i suoi sostenitori che hanno deciso di votarlo nonostante l'economia in crisi, l'inflazione alle stelle e la lenta risposta al violento terremoto che ha causato oltre 50mila vittime. Erdogan, che ha saputo modellare la Turchia negli ultimi 20 anni lanciandola nel ruolo di potenza regionale, campione delle cause musulmane e mediatrice internazionale come nella guerra tra Ucraina e Russia, è diventato negli anni un gigante politico, per alcuni analisti paragonabile nei cambiamenti apportati al Paese a Mustafa Kemal Ataturk, venerato padre della repubblica moderna. Nei 20 anni al potere ha affrontato una serie di crisi e un tentato colpo di stato nel 2016 usato poi per fare pulizia delle posizioni dissenzienti in seno agli apparati turchi. Negli anni ha rafforzato il suo potere nelle maglie della macchina statale, ha trasformato il ruolo cerimoniale di capo di stato in uno esecutivo e ha usato risorse governative a suo vantaggio, come per i fondi elargiti in infrastrutture per compiacere i suoi elettori o nel controllo severo e stringente dei media per soffocare le critiche o ancora reprimendo duramente il dissenso.