Guerra in Ucraina

Papa: “Continuare sforzi per raggiungere pace”. Zelensky: “Non può esserci uguaglianza con i russi”

"Ho incontrato Papa Francesco, ed è stata una conversazione che potrebbe davvero influenzare la storia, potrebbe davvero aiutare a fermare il male dell'aggressione"

Quaranta minuti: tanto è durato il colloquio a porte chiuse tra Papa Francesco e il presidente ucraino Volodymir Zelensky. Un incontro, poco dopo le 16 di ieri 13 maggio, nel quale il Pontefice, assicurando la "sua preghiera costante" per il popolo martoriato, ha sottolineato "in particolare la necessità urgente di 'gesti di umanità' nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto" in corso in Ucraina. E nel quale Zelensky ha proposto al Pontefice di aderire alla Formula di pace, "unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta", implorando il suo aiuto per portare a casa le decine di migliaia di bambini deportati.     

È il secondo incontro che avviene in Vaticano tra Bergoglio e Zelesky. Il primo avvenne l'8 febbraio 2020, meno di un anno dopo dalle elezioni che avevano decretato la vittoria di Zelensky alla guida dell'Ucraina. Al termine di quel faccia a faccia, Francesco donò al presidente il Medaglione di San Martino di Tours, con l'augurio che proteggesse il popolo ucraino già piagato allora dalla "guerra", ma quella nell'est del Paese.

Oggi, a quasi quindici mesi dal primo attacco russo a Kiev, Zelensky - maglione nero con lo stemma del tridente bizantino, stemma dell'Ucraina e pantaloni grigi -, nella sua tappa a Roma, ha incontrato quindi il Pontefice, anche se con lui sono stati diversi i colloqui telefonici (il primo a due giorni dall'inizio del conflitto).     

Francesco ha accolto Zelensky sulla porta dell'Auletta accanto all'Aula Paolo VI. Sorridente, in piedi, appoggiandosi al bastone. Zelensky si è portato una mano al cuore e chinando la testa ha detto "è un grande onore" e gli ha stretto la mano. "La ringrazio per questa visita", ha detto poi Francesco. 

Seduti, uno di fronte all'altro, il Papa e Zelesky, come informa in seguito la Sala Stampa della Santa Sede, hanno affrontato temi "riferibili alla situazione umanitaria e politica dell'Ucraina provocata dalla guerra in corso". "Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione". Il Papa "ha sottolineato in particolare la necessità urgente di 'gesti di umanità' nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto".

Poi lo scambio dei doni. Francesco ha consegnato a Zelensky un'opera in bronzo raffigurante un ramoscello d'ulivo, simbolo di pace.  Zelensky ha ricambiato con un'opera d'arte ricavata da un giubbotto antiproiettile (con il dipinto di una icona della Madonna) e con un quadro sull'uccisione dei bambini durante il conflitto intitolato "Perdita 2022-58", dove 58 rappresenta il cinquantottesimo giorno dall'inizio dell'invasione della Russia che, fino a quel momento, aveva provocato la morte di 243 bambini. 

Lo stesso presidente Zelensky rende noti gli argomenti discussi con Francesco. In un tweet ringrazia il Pontefice "per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho parlato - scrive - di decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini in Ucraina. Perché' non può esserci uguaglianza tra la vittima e l'aggressore. Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta. Ho proposto di aderire alla sua attuazione".

Nel suo consueto videomessaggio serale agli ucraini, il presidente ucraino, Zelensky, al termine della sua giornata di visita a Roma, ha dichiarato: "Ho incontrato Papa Francesco, ed è stata una conversazione che potrebbe davvero influenzare la storia, potrebbe davvero aiutare a fermare il male dell'aggressione". "Ho parlato dei crimini commessi dagli occupanti russi contro il nostro popolo, della deportazione dei bambini ucraini. Ho chiesto a Sua Santità di aiutarci a riportare i nostri figli a casa in Ucraina", ha spiegato.

Durante la diretta nello speciale di Porta a Porta su Rai 1, Zelensky ha detto: "Con tutto il rispetto per il Papa, non abbiamo bisogno di mediatori tra Ucraina e il suo aggressore, ma dobbiamo cercare azioni per una pace giusta". "Invitiamo il Papa come altri leader a trovare la nostra formula di pace", ha aggiunto. Il presidente ucraino ha escluso la possibilità di poter dialogare con Putin. "No, non sono disponibile a parlare con Putin, di che cosa possiamo parlare?"