Pubblica Amministrazione >
Il lavoro ai tempi del Covid

Smart working, incontro tra Draghi e Brunetta. In 8 punti vademecum del ministero sul lavoro agile

Smart working, incontro tra Draghi e Brunetta. In 8 punti vademecum del ministero sul lavoro agile Ansa
Domani si riunirà il Consiglio dei Ministri per discutere dell'estensione del passaporto vaccinale rafforzato ai dipendenti della Pubblica amministrazione per i quali non è ancora previsto l'obbligo
Questo articolo contiene elementi non visualizzabili. Per accedervi aprire l'articolo completo e fornire i consensi

"Incontro assolutamente positivo tra il presidente Draghi e il ministro Brunetta in vista del Consiglio dei ministri di domani". Lo si apprende da fonti dopo l'incontro tra il premier Mario Draghi e il titolare della Pa, Renato Brunetta, a Palazzo Chigi. "Si è ragionato sul migliore utilizzo, ai fini del contrasto al picco pandemico, della flessibilità nel ricorso allo smart working già prevista dalle regole vigenti tanto per il lavoro privato quanto per il lavoro pubblico", fanno sapere le stesse fonti.

Domani si riunirà il Consiglio dei Ministri per discutere dell'estensione del passaporto vaccinale rafforzato ai dipendenti della Pubblica amministrazione per i quali non è ancora previsto l'obbligo e, con alte probabilità, estenderà l'uso anche al settore privato.


Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione, è un fermo sostenitore del ritorno al lavoro in presenza. Questo ha suscitato numerose critiche nei suoi confronti, anche alla luce dell’incremento dei numeri dei contagi a cui stiamo assistendo in questi giorni. Alcune fonti prevedono un picco di casi positivi verso il 15 gennaio o la fine del mese.

Nino Cartabellotta, ad esempio, presidente della Fondazione Gimbe, ha dichiarato in un'intervista: “Con questo tasso di crescita c’è il rischio di intasare gli ospedali. Tutte le misure messe in campo finora dal governo sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus. Bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working”.

Oggi il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha pubblicato, sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica, una nota contente 8 domande e risposte per fare chiarezza sull’argomento.

Chi sta invocando lo smart working generalizzato nella pubblica amministrazione non si accontenta del lavoro agile regolato, strutturato e ampiamente flessibile che è stato disegnato in maniera condivisa e partecipata in questi ma chiede il ritorno alla situazione del lockdown di marzo 2020

dalla nota del Dipartimento della Funzione Pubblica del 4 gennaio 2021

Nella nota si spiega che l’applicazione del ‘sistema di lavoro agile’ (definizione preferita a quella di ‘smart working’) era giustificata In quella fase drammatica. “Una parte di lavoratori pubblici, non potendo svolgere smart working per la natura delle loro mansioni, fu costretta a ricorrere all'utilizzo di ferie e permessi pregressi, fino ad arrivare, in alcuni casi, all'esonero dal servizio, continuando a percepire la retribuzione. L’Italia – continua la nota -viveva un'emergenza sanitaria caratterizzata dal dilagare di un virus sconosciuto contro il quale non esistevano vaccini. Per questo il Governo era stato costretto a chiudere tutte le attività e i servizi sull'intero territorio nazionale, tranne quelli essenziali, e a limitare la circolazione delle persone". Oggi, si legge ancora, "fortunatamente, non siamo più in lockdown e il Paese sta tenendo aperte le sue attività, grazie alla campagna vaccinale e alla strategia del green pass e del super green pass. Il lavoro agile di massa non è più giustificato e ci sono tutti gli strumenti, comprensivi di diritti e di tutele per i lavoratori e per gli utenti dei servizi pubblici, che garantiscono ampia flessibilità organizzativa alle singole amministrazioni".