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L'ex calciatore combatte al fianco dell'esercito ucraino

Ucraina, Ivan Luca Vavassori: "Sono vivo, grazie a tutti per i messaggi di supporto"

Ucraina, Ivan Luca Vavassori: "Sono vivo, grazie a tutti per i messaggi di supporto" Ansa
Il giovane, che era già scampato a un attentato, posta un messaggio sul suo profilo Instagram. La procura apre un'indagine conoscitiva

"Ciao a tutti, grazie di tutti i messaggi di supporto che mi avete mandato. Sono vivo, ho solo febbre molto alta, alcune ferite in varie parti del corpo. Per fortuna nulla di rotto. Grazie ancora a tutti per il supporto". Lo scrive, sul suo profilo Instagram, Ivan Luca Vavassori, l'ex calciatore di 29 anni andato a combattere in Ucraina a fianco dell'esercito di Kiev.

Già in mattinata erano giunte buone notizie attraverso i familiari dell'ex calciatore. “Ivan Luca Vavassori è vivo, ed è ricoverato in ospedale con la febbre alta”, ha affermato il padre al Tg1. L'imprenditore Pietro Vavassori, padre del giovane, nonché titolare dell'Italsempione, azienda nel ramo della logistica, ha rassicurato sullo stato di salute del figlio. Per ore si è temuto che Vavassori fosse rimasto coinvolto in un attacco a Mariupol. 

Intanto il pool antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Alberto Nobili, ha aperto un'inchiesta conoscitiva, quindi senza titolo di reato né indagati, sulla vicenda.

Dalle prime ricostruzioni già qualche giorno fa Vavassori era sfuggito a un agguato. "L'altro giorno qualcuno per strada a Kiev ha provato ad accoltellarmi, ma gli è andata male. Sto bene". È uno degli ultimi messaggi postati da Ivan Luca. Proprio in seguito a questo attentato Ivan avrebbe affidato ad altri la gestione del suo profilo Instagram, tramite il quale faceva arrivare in Italia notizie sulle sue imprese al fronte. Ed è sullo stesso profilo che erano arrivate informazioni più tranquillizzanti sulla sorte del fighter italiano, ex calciarore in serie C con il Legnano, la Pro Patria e il Bra, maturando un'esperienza in Bolivia nella squadra del Real Santa Cruz.

A Domodossola Ivan ha diversi congiunti, a cominciare dallo zio materno David Sgarella, fratello di Alessandra, la madre adottiva del giovane, nota per essere stata vittima di un lungo rapimento della 'ndrangheta nel 1998 e poi morta di malattia nel 2011. A Domodossola ha sede la Italsempione spedizioni internazionali, azienda di famiglia fondata dagli Sgarella e di cui è attualmente amministratore delegato Pietro Vavassori, marito di Alessandra Sgarella e padre adottivo di Ivan.