Si è spento a 79 anni Antonio Inoki, noto wrestler e politico giapponese. Un attacco di cuore la causa della morte.
Personaggio poliedrico, che alla sua ricca biografia aggiunge anche la cittadinanza brasiliana, è noto per aver sfidato a metà degli anni ’70 Mohamed Alì, contro il quale disputò un memorabile incontro a Tokyo rimasto negli anni per l’eco mediatica. Finì, tra i due, in pareggio, con in dote una lunga scia di problemi di salute per il giapponese e una solida amicizia con il suo antagonista.
Nella lunga lista di incontri sul ring doveroso ricordare quelli contro Andre The Giant, Hulk Hogan e Ric Flair.
Un metro e novanta di forza, muscoli e capacità dialettica, Inoki è stato tra i pionieri delle arti marziali miste nel suo Paese. L’avvicinarsi a queste particolari discipline iniziò quando era ragazzo in Brasile, Paese dove la famiglia si traferì dopo la morte del padre, avvenuta quando aveva appena cinque anni.
In madre patria si diede anche alla politica, ricoprendo il ruolo di senatore dal 1989 al 1995. Una passione che lo ha portato a ricandidarsi, e vincere, nel 2013 per poi provare a portare avanti un ruolo di negoziatore con la Corea del Nord, Paese dove si era recato decine di volte nel tentativo di contribuire a risolvere la questione dei rapimenti di cittadini giapponesi da parte di Pyongyang durante la Guerra Fredda. Ciononostante, al ritorno da un viaggio a Pyongyang, venne sospeso per un mese per essersi recato in Corea del Nord senza l’autorizzazione parlamentare.
Negli ultimi anni di vita, di cui il più recente passato sulla sedia a rotelle, Inoki aveva sempre più sofferto di numerosi problemi di salute dovuti anche ai colpi subiti alla colonna vertebrale, al diabete e all'amiloidosi.