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Papa Francesco dal Bahrein rilancerà il dialogo sulla “fraternità umana” tra Oriente e Occidente

Papa Francesco dal Bahrein rilancerà il dialogo sulla “fraternità umana” tra Oriente e Occidente Apostolic Vicariate of Northern Arabia
Il Papa sarà da giovedì nel regno dei due mari, terra sacra dei musulmani, in cui la religione fu ispirata dal Corano
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C’è grande attesa ed entusiasmo per il viaggio apostolico di Papa Francesco in Bahrein dal 3 al 6 novembre. Si tratta del 39° viaggio internazionale del Pontefice, del 10° in un paese a maggioranza musulmana: testimonia l’importanza per Francesco di voler consolidare il buon rapporto con l’Islam. Composta da 33 isole nel Golfo Persico, le cui acque confinano tra Arabia Saudita e Qatar, il regno dei due mari sin dall’antichità è stato al centro di importanti rotte commerciali. La religione ufficiale in Bahrein è l’islam; nel paese vige la Sharia, la legge islamica, fonte del diritto, e una monarchia retta da una dinastia sunnita in un paese per maggioranza sciita che da tempo chiede cambiamenti costituzionali, diritti sociali ed economici.

Con una popolazione di 1,5 milioni di abitanti (240 mila di origini straniere), circa 80 mila sono fedeli cattolici, in maggioranza lavoratori immigrati nativi del subcontinente indiano e delle Filippine di cui un terzo residenti nella capitale, Manama. All’interno del paese ad attenderlo anche una popolazione cristiana autoctona di circa un migliaio di fedeli. 

La sua visita nel piccolo Stato arabo toccherà le città di Manama e Awail, in cui è prevista una messa pubblica nello Stadio Nazionale e un suo intervento in occasione del “Forum for Diaolgue: East and West for human coexistence” che rimanda al “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale” firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 dal Papa e dal grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb.

Una grande sfida pastorale per la Chiesa Universale verso un paese che prospetta un’apertura, se pur timida, alle altre confessioni, riconoscendone la libertà di credo e di culto, proprio nella terra sacra ad ogni musulmano in cui Maometto fondò la religione ispirata dal Corano.

Infatti il motto della visita è calzante e “assai appropriato”: “Pace in terra agli uomini di buona volontà”, ispirato al Vangelo di Luca, in una fase storica in cui il mondo, dilaniato da diversi conflitti, reclama un profondo bisogno di pace. 


 

Papa Francesco in Bahrein

Bergoglio sin dall’inizio del suo pontificato nel 2013 con le diverse correnti di fede musulmana ha espresso più volte il desiderio di un cammino di pace, la costruzione di un percorso di dialogo e incontro ecumenico. Il viaggio in questa piccola perla d’Arabia – sottolinea la Santa Sede - unisce tre priorità del suo pontificato: la pastorale per la piccola comunità cattolica, la promozione del dialogo con il mondo musulmano e la promozione delle relazioni con le altre comunità cristiane.

Nell'intera penisola secondo alcune stime, vivono tra 2,5 e 3 milioni di cristiani, ma la situazione in cui vivono i fedeli varia da un paese all'altro. L'Arabia è di gran lunga la nazione in cui hanno più difficoltà a praticare la loro fede. Mentre negli Emirati o in Bahrain, invece, godono di una certa apertura, potendo assistere alla messa nelle chiese che, in alcune occasioni, sono state costruite su terreni donati dallo stesso monarca Re Hamad.

Nel 2021 è stata inaugurata dal Cardinale filippino Luis Antonio Tagle, allora prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli nella città di Awali, dopo sette anni di lavoro, la cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, patrona della penisola. La sua moderna struttura oltre ad ospitare circa 2.300 persone, è residenza del Vicario Apostolico dell'Arabia settentrionale, un rifugio, un centro di formazione e di supporto per i cristiani. Questa Cattedrale è stato il sogno del visionario Vescovo Camillo Ballin che, deceduto il 12 aprile 2020 dopo aver trascorso circa 50 anni nei Paesi arabi, aveva desiderato quest’opera a tutti i costi. 

Nell’incontro con il cardinale Tagle Re Hamad aveva affermato che la consacrazione appena avvenuta della nuova cattedrale incarnava "il ruolo civile e umanitario del Bahrain", Regno che ospita luoghi di culto non musulmani già da molti decenni, manifestando così "la tolleranza, l'amore e il rispetto del suo popolo verso tutti".

Secondo i giornali nazionali le comunità cristiane locali considerano la visita Papale un'opportunità per dimostrare che i paesi del Golfo Persico sono terre di dialogo e convivenza tra diversi. L'intento di Francesco è quello di aprire le nostre menti e farci capire che è assolutamente necessario entrare in una relazione di mutuo rispetto e collaborazione nei campi e nei territori dove sia possibile. Nonostante le sue condizioni di salute continua a viaggiare all’estero per promuovere la sua iniziativa di "Fraternità umana", persuaso che il dialogo e gli incontri favoriscano la comprensione soprattutto in tempo di guerra e di conflitto. 


 

Abbiamo incontrato Sua Eccellenza, il Vescovo Paul Hinder OFM Cap. Amministratore apostolico dell’Arabia del Nord (Bahrein, Kuwait, Qatar) 

Sua Eccellenza, il Vescovo Paul Hinder

Eccellenza, quali sono le aspettative per l'arrivo di Papa Francesco in Bahrein?

A livello pastorale sono molto entusiasti gli 80.000 membri della comunità cattolica, impazienti di vedere Papa Francesco e ricevere la sua benedizione. È solo la seconda visita del Papa in un paese musulmano. A livello statale ci aspettiamo la continuazione del dialogo interreligioso tra la Chiesa cattolica e il mondo musulmano, che è stata la preoccupazione del vescovo di Roma fin dall'inizio del suo pontificato. La visita ad Abu Dhabi con la firma del documento sulla Fraternità Umana è stato un primo momento importante, ulteriormente sviluppato nel 2019 durante le visite del Papa in Iraq e in Kazakistan.

…Bahrein è sulla stessa strada?

Sono sicuro che anche in Bahrein si prospetterà un seguito. Il Papa interverrà alla cerimonia di chiusura del Forum per il Dialogo, sottolineando la necessità di avere incontri aperti tra persone con interessi diversi in zone di guerra e in società emarginate, affinché si arrivi a un percorso comune per il bene reciproco e il progresso collettivo.

Alla luce della composizione del paese, governato da una monarchia sunnita e con una maggioranza di sciiti, qual è il significato del viaggio di Papa Francesco nel regno dei due mari?

Papa Francesco è sicuramente consapevole della particolare situazione del Bahrein. Dopo la sua visita in Iraq, sarà per la seconda volta in un paese in cui convivono i due principali rami dei musulmani. La visita in Bahrein, un paese prevalentemente musulmano, che tuttavia è stato aperto a persone di altre fedi negli ultimi 200 anni, la dice lunga sulla sua ricca storia di tolleranza e armonia religiosa. Il Papa apprezza la libertà e la generosità che i leader del Bahrein hanno dimostrato in tutti questi anni e riconosce gli sforzi di Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa, l'attuale re del Bahrein, nel portare avanti questa tradizione.

Sua Eccellenza, invece quale segnale vuole mandare all'Arabia Saudita e all'Iran?

Il Bahrein è un'isola-stato molto piccola che si trova tra le due principali potenze regionali, l'Arabia Saudita e l'Iran, e ha legami tradizionali in entrambe le direzioni. Papa Francesco non si lascerà sfuggire l'opportunità di ribadire il suo messaggio, che la guerra non risolve alcun problema, che le religioni sono chiamate a lavorare per la pace e che Dio non può essere usato per azioni che violano la vita degli esseri umani.

Papa Francesco e Ahmad Al.Tayyeb, il grande imam di Al-Azhar, sono i protagonisti del documento sulla fratellanza umana. Sua Eccellenza, il documento ha contribuito a migliorare le relazioni tra musulmani e cristiani?

Il documento di Abu Dhabi è diventato un punto di riferimento importante per i molti che sono impegnati nel dialogo interreligioso, non solo tra gli studiosi ma anche a livello di programmi scolastici. Tuttavia, c'è ancora molta strada da fare per una strategia comune e per affrontare le grandi sfide del mondo quali la pace, la giustizia, il cambiamento climatico, etc. Il documento "Fratellanza umana" è un importante punto di partenza.

Ci sono stati episodi di violazione dei diritti umani contro gli oppositori del Regno del Bahrein. C'è libertà religiosa?

Il Bahrein, come molti dei suoi vicini, ha avuto problemi in passato. Tuttavia, la libertà religiosa è molto rispettata nel Regno del Bahrein, a condizione che non influisca sull'ordine politico del Paese. I cristiani hanno piena libertà religiosa.

Il viaggio di Papa Francesco è stato a lungo invocato dal Re del Bahrein. Quanto è importante la visita del Papa per il paese?

La visita di Papa Francesco in Bahrein è un riconoscimento dell'armonia religiosa e della coesistenza, in una nazione a maggioranza musulmana, di cui i cattolici godono nel Regno da oltre 80 anni. La prima Chiesa cattolica del Golfo Persico è stata fondata in Bahrein nel 1939 e poco più di un anno fa la più grande cattedrale, Nostra Signora d'Arabia, Awali, è stata costruita su un terreno donato da Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa. La visita darà più visibilità, a livello internazionale, al piccolo Stato del Golfo Arabico, per i suoi anni di tolleranza religiosa e armonia, messe in pratica stabilendo un riferimento da seguire per le altre nazioni della regione.

Eccellenza, che cosa significa essere cristiano nella terra di Maometto? E quale futuro ci attende?

La maggioranza dei cristiani in Bahrein sono immigrati. Solo una piccola, ma importante minoranza, è costituita da cittadini che godono di pieni diritti civili. La Chiesa dei migranti in Bahrein, come in altre parti della regione del Golfo, è multi-nazionale e multi-rituale e dà ai fedeli, anche se lontani dalla loro patria, la sensazione di avere una casa e un senso di appartenenza. È uno spettacolo meraviglioso di persone che condividono la stessa fede tra diverse nazionalità e che si sostengono a vicenda nei momenti di bisogno. Il futuro dipende essenzialmente dallo sviluppo economico, sociale e politico della regione.