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Dopo la cattura

"Lo frequentavo, ma non sapevo chi fosse". Le donne di Matteo Messina Denaro

"Lo frequentavo, ma non sapevo chi fosse". Le donne di Matteo Messina Denaro Carabinieri
Una di loro si è presentata in una stazione dei carabinieri e ha raccontato della relazione con il boss. La fama di donnaiolo di Messina Denaro, in siciliano “femminaro”, fa crescere la curiosità su chi lo abbia frequentato prima della cattura

Una parrucca, abiti femminili ritrovati nell’appartamento di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara.

La sua fama di donnaiolo, in siciliano “femminaro”, fa crescere la curiosità su chi lo abbia frequentato nell’ultimo periodo. Due i numeri da chiamare “in caso di bisogno” trovati nei pantaloni del capo mafia. E su questi numeri si stanno concentrando gli investigatori. Si parla di due signore, con molta probabilità di mezza età, una con i capelli lunghi e neri l’altra bionda con un taglio corto.

Intanto, una donna si è presentata in una stazione dei carabinieri ed è stata interrogata dagli investigatori del Ros. Dice di avere frequentato "l'uomo visto in televisione" senza però aver riconosciuto in lui il latitante  più famoso d’Italia, e non solo. Una versione che non deve aver convinto chi indaga, tanto che è scatta una perquisizione in casa della donna e sono in corso ulteriori accertamenti coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

A Campobello, adesso che Messina Denaro è stato arrestato, c’è chi ricorda gli anni in cui il boss, giovane, frequentava i locali alla moda di Campobello come il “Blues”, dove solo per entrare si pagavano ben 40 mila lire nei favolosi anni ottanta del secolo scorso. O il “pub” di fiducia di Marinella di Selinunte, dove con i suoi amici fidati Fontana-Ciaccio-Clemente e Gerace- si brindava a Dom Perignon.

Ma la “passione” del capomafia per le donne non è cosa di ora, a iniziare dall’austriacaAsi”, Andrea Haslehner, che in estate lavorava all’hotel “Paradise Beach” di Selinunte. Poliglotta, bellissima. “Era bionda, con gli occhi azzurri, alta circa un metro e settanta, aveva vent’anni”, racconta Francesco Geraci, fedelissimo di Messina Denaro poi pentito. La storia durò tra il 1988 e il 1993 circa. La storia con “Asi” è segnata dall’omicidio del direttore dell’Hotel dove lavorava, Nicola Consales, ucciso dagli uomini del boss a febbraio del 1991. La sua colpa? Essersi invaghito di Asi e di essersi lamentato della frequente presenza nell’hotel del giovane Messina Denaro.

Poi ci sono state altre donne: Francesca Alagna, la madre della figlia del boss, Lorenza. E poi Maria Mesi, la bellissima donna sempre presente con lui in Venezuela. C’è, infine, la storia, di cui molto si parla senza riscontri, di una donna che intorno agli inizi degli anni 2000 gli avrebbe dato un figlio maschio chiamato Francesco come il nonno “Ciccio “Messina Denaro, morto latinante il 30 novembre 1998 ( ogni anno in questa data la famiglia fa affiggere un manifesto funerario per ricordarlo, ndr), “campiere” della famosa famiglia D’Alì di Trapani ( l’ex sottosegretario all’Interno Antonio D'Alì è in carcere dal dicembre 2022, dopo la conferma della condanna a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa da parte della Cassazione) e uomo di Totò Riina nel trapanese.