Un'istantanea del mondo, raccontato nell'anno della pandemia, che ha colpito duramente soprattutto i più deboli. È quindi quasi inevitabile che i lavori giornalistici inseriti nelle terne dei vincitori del premio Luchetta affrontino anche da questo punto di vista il tema dell'infanzia violata e minacciata che è nella ragione sociale di questo riconoscimento.
E così, si va da Vincenzo Guerizio, che per il Tv7 del tg1 ha firmato il servizio sulle risse giovanili a Roma; all'accampamento dei bambini a Matamoros, sul lato messicano del confine con gli Stati Uniti, raccontato da Gianmarco Sicuro per Tg2 Storie; ai campi di detenzione Isis in Siria dove anche i giovanissimi figli dei foreign fighters vivono come se fossero incarcerati.
Nella sezione reportage - dedicata a Sasha Ota - Fateh Al-Hamdani, della BBC, sulle scuole islamiche in sudan; Suzanne Allant , di Arte, con i bambini-schiavi, ancora in Siria, ed Emanuela Zuccalà, per open DDB, sulle mutilazioni genitali in Liberia.
Per la sezione Stampa internazionale dedicata a Dario D'Angelo, la terna comprende Ruth Maclean per The New York Times, sui rapimenti in massa nei collegi della Nigeria nord-occidentale; José Rodríguez per El Pais sul traffico di minori in Ghana, e Céline Martelet per L'Orient Le Jour sui neonati abbandonati.
Infine gli scatti della sezione fotografia, dedicata a Miran Hrovatin: Alessandro Penso per La Croix, con l'abbraccio fra madre e bambino, migranti, sbarcati sull'isola di Lesbo. Alessio Mamo per The Guardian che ritrae un bimbo di sei anni, al confine croato, che trascina la carrozzina della sorellina nel fango e nella neve, sulla rotta balcanica. E Stefano Schirato per Mind Le Scienze con due bambini in un cimitero indiano che cercano di riparare un aquilone sulle tombe.
E così, si va da Vincenzo Guerizio, che per il Tv7 del tg1 ha firmato il servizio sulle risse giovanili a Roma; all'accampamento dei bambini a Matamoros, sul lato messicano del confine con gli Stati Uniti, raccontato da Gianmarco Sicuro per Tg2 Storie; ai campi di detenzione Isis in Siria dove anche i giovanissimi figli dei foreign fighters vivono come se fossero incarcerati.
Nella sezione reportage - dedicata a Sasha Ota - Fateh Al-Hamdani, della BBC, sulle scuole islamiche in sudan; Suzanne Allant , di Arte, con i bambini-schiavi, ancora in Siria, ed Emanuela Zuccalà, per open DDB, sulle mutilazioni genitali in Liberia.
Per la sezione Stampa internazionale dedicata a Dario D'Angelo, la terna comprende Ruth Maclean per The New York Times, sui rapimenti in massa nei collegi della Nigeria nord-occidentale; José Rodríguez per El Pais sul traffico di minori in Ghana, e Céline Martelet per L'Orient Le Jour sui neonati abbandonati.
Infine gli scatti della sezione fotografia, dedicata a Miran Hrovatin: Alessandro Penso per La Croix, con l'abbraccio fra madre e bambino, migranti, sbarcati sull'isola di Lesbo. Alessio Mamo per The Guardian che ritrae un bimbo di sei anni, al confine croato, che trascina la carrozzina della sorellina nel fango e nella neve, sulla rotta balcanica. E Stefano Schirato per Mind Le Scienze con due bambini in un cimitero indiano che cercano di riparare un aquilone sulle tombe.