Sono 25 gli Alfieri del lavoro premiati al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si sono distinti per il profitto, la dedizione nello studio e nella vita scolastica.
Dietro ad ogni premio c'è una vita, una storia di talento e impegno. Come quella di Chiara Montaguti, originaria di Ravenna che, a soli 18 anni, frequenta la facoltà di Ingegneria meccatronica a Bologna; nel tempo libero insegna ballo liscio e per divertirsi fa anche la majorette nella banda della sua città. Tra i suoi progetti futuri c’è il desiderio di conseguire una laurea magistrale in Intelligenza artificiale in lingua inglese. Da oggi Chiara è un esempio, un modello per tanti giovani italiani.
L’emozione provata al Quirinale è grande, ma ancor di più lo è la speranza di realizzare un sogno: entrare nel mondo della ricerca per sviluppare degli apparecchi che siano in grado di aiutare le persone affette da disabilità.
Il desiderio di Chiara ha radici lontane, storia personale e percorso professionale si intrecciano. La difficoltà che ogni giorno le persone con disabilità e loro famiglie sono costretti ad affrontare sono tante e riguardano anche le attività più comuni della vita quotidiana. La giovane studentessa le conosce bene, le ha vissute sulla sua pelle, al fianco del fratello affetto dalla sindrome di Asperger: “Spesso si pensa che non riuscire a compiere semplici gesti della vita quotidiana non sia un peso per le persone disabili, e invece io riesco benissimo a comprenderne i disagi, sono dei veri e propri ostacoli, molto spesso più grandi di loro”.